INTERNET NON UCCIDERÀ I GIORNALI MA LA “CARTA” DOVRÀ ADEGUARSI

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Il risultato dell’indagine svolta, intervistando oltre 700 direttori di quotidiani di tutto il mondo, è che regna un certo ottimismo sul futuro dei giornali che sapranno transitare l’informazione dalla carta al digitale. L’indagine in questione (Trends in newsrooms, 2008) è stata commissionata dalla World Association of Newspapers (l’associazione mondiale della stampa quotidiana) e dal World Editors Forum (l’organismo che riunisce direttori di giornali di tutto il pianeta) e i dati sono stati raccolti e analizzati da John Zogby, il famoso sondaggista americano che con le sue statistiche cerca di prevedere l’esito della corsa alla Casa Bianca.
Ottimismo sì, dunque, accompagnato da disponibilità al cambiamento, adattabilità alle nuove tecnologie e interesse a sviluppare una forma multimediale di informazione, da parte della stragrande maggioranza dei direttori, capi-redattori e redattori, in tutti e cinque i continenti.
L’86% dei direttori interpellati concordano che una redazione multimediale integrata, in cui cioè i redattori lavorano non solo per l’edizione cartacea ma danno contributi anche a quella on line e ad altre forme multimediali, sia la formula giusta e necessaria per l’informazione odierna. È chiaro che internet diventerà il modo più comune di leggere un giornale e ricevere informazioni. Per questo sembra che in futuro i giornali di carta saranno gratuiti, così come sono già le loro edizioni Internet.
Il 67% dei direttori credono che, in un mondo in cui le notizie arrivano quasi nello stesso istante in cui accadono attraverso siti Internet, blog, telefoni cellulari, sia importante per la stampa quotidiana aumentare le sezioni dedicate ai commenti, alle analisi, agli approfondimenti. Il 65% prevede che ci saranno sempre più forme di “outsourcing” anche nel giornalismo, non nel senso che le redazioni verranno trasferite a Bangalore, in India, per risparmiare, come accade per i call-center e altri business, ma nel senso di partnership più strette tra giornali, scambio di servizi, sindacati ovvero acquisto e vendita di articoli da altre fonti, e così via.
Bertrand Pecquerie, direttore del World Editors Forum, ammette che nel mondo della stampa prevale, oggi, una certa preoccupazione per il futuro ma le risposte raccolte dal sondaggio indicano che il giornalismo, pur attraversando una complicata fase di transizione, non è certo destinato a scomparire. Bisogna imparare ad usare i diversi mezzi messi a disposizione dalla tecnologia, web, radio, tv, podcast, per raggiungere il fine di sempre: informare, spiegare, aiutare a riflettere.
Fabiana Cammarano

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