Nel suo intervento alla presentazione dello studio Censis, Confalonieri ha definito «cruciale la protezione del copyright». La frammentazione delle audience e dei fatturati che, ha rilevato il presidente di Mediaset, deriva dal moltiplicarsi dell’offerta consentita dalla tv digitale e da quella satellitare pone l’accento sulla necessità per i gruppi televisivi e editoriali di investire nella produzione di contenuti, anche cinematografici, che sono i più costosi. Ma se questi contenuti «arrivano sul web poi chi paga il conto?
Per un periodo – ha proseguito Confalonieri – noi siamo stati considerati i pirati ma eravamo pirati che pagavano; mi ricordo quando Berlusconi fu preso per matto perché pagò due miliardi per i film della Titanus e tutti pensavano che era il milanese oramai messo nel sacco dai romani. Ma questi non sai neanche dove sono…».
Quello di consentire a chi investe sul prodotto di continuare a farlo è un problema «vitale, cruciale anche per salvaguardare le nostre radici culturali». Una questione che, ha concluso il presidente di Mediaset, «occorre mettere all’attenzione dei regolatori, di chi ci governa, sia sul piano locale che su quello europeo e mondiale».
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)
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