“La migrazione sul web sta accelerando” è il direttore del Project for Excellence in Journalism, Tom Rosenstiel a dichiararlo, facendo osservare come la diffusione degli smartphone e dei tablet sia un fenomeno complementare ma non decisivo. Sono i numeri a rendere ancora più evidente il quadro delle modalità di fruizione delle informazioni, con un 47% dell’approvvigionamento praticato mediante supporti mobili a fronte però di un esiguo 10% relativo all’effettivo download di applicazioni a pagamento effettuato da qualche testata. Secondo dati eMarketer se la pubblicità online negli Stati Uniti ha raggiunto cifre pari a 25,8 Mld di dollari nel 2010, solo una trascurabile parte andrà ai produttori di notizie mentre il 48% circa verrà reinvestito nelle inserzioni legate alle ricerche online.
In Italia si registrano tendenze inverse rispetto agli Usa, con stime degli introiti derivanti dalla pubblicità sul web più bassi mentre la raccolta di quella su carta (nonostante la crisi) attesterebbe un valore votato addirittura al raddoppio.
(LA STAMPA)
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