Riprende nell’Aula del Senato alle 15 la discussione sul disegno di legge riguardante le nuove norme sulla regolazione delle intercettazioni. Questa mattina torna intanto a riunirsi la Commissione giustizia di Palazzo Madama per esaminare gli ultimi emendamenti. La maggioranza insiste per il voto finale entro la giornata di domani ed è, quindi, possibile che per raggiungere questo risultato il governo chieda oggi il voto di fiducia.
A spingere in questa direzione è l’esito della riunione dell’Ufficio di presidenza del Pdl che si è svolto ieri nella residenza del premier a Palazzo Grazioli. Il testo scaturito dal confronto sugli ultimi emendamenti viene infatti considerato ”blindato” da Silvio Berlusconi, che si è astenuto sul via libera al provvedimento finale ritenendolo non del tutto coerente con gli impegni elettorali del suo partito.
Nel testo illustrato ieri nell’Aula di Palazzo Madama dal senatore Roberto Centaro, Pdl, restano le pene per gli editori, che possono pagare ammende fino a oltre 450 mila euro nel caso pubblichino intercettazioni espunte dal processo o giudicate irrilevanti per il procedimento. Una volta approvato il disegno di legge entreranno in vigore le sanzioni per giornalisti ed editori.
Intanto l’FNSI insieme a tutti i Comitati di redazione che ieri si sono riuniti in una Conferenza, si dicono pronti alla resistenza civile perché non accetteranno di sottostare ad “una legge che limita il diritto dei cittadini ad essere informati e il loro diritto-dovere di informarli”.
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