INTERCETTAZIONI. IL POPOLO DELLA RETE SCENDE IN PIAZZA

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L’improvvisato palco è fatto da una cassetta di frutta (“perché così siamo ridotti”) e da una pila di giornali (“che oggi sono a rischio”). Piazzata davanti a Montecitorio. Dentro i palazzi del potere si discute del contestatissimo ddl sulle intercettazioni, 1 fuori la piazza viene occupata dalla contestazione. A chiamare a raccolta tutti coloro che vedono nel ddl un attacco alla libertà di stampa sono stati quelli del Popolo viola, di Articolo 21, della Valigia Blu. Che hanno dato vita ad una nuova puntata di una campagna che va avanti da settimane. Oggi l’idea è quella dello speaker’s corner che oltremanica è quell’area di Hyde Park, dove, chi vuole, può dar vita a comizi e dibattiti. A Roma, invece, si trasforma in un palco dove poter gridare “all’attacco alla libertà di informazione”, “ai rischi di regime”. E’ questo il vero pericolo, perché, se passa questa legge, ripetono dal palco, “a pagarne le spese non saranno solo i giornalisti ma tutti noi”. In piazza, oltre alle bandiere viola, ci sono drappi dell’Idv, di Sinistra Ecologia e Libertà e dei Verdi. Assenti quelli del Pd. Anche se il segretario democratico Pierluigi Bersani, promette “ostruzionismo” in aula.

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