INTERCETTAZIONI. BONGIORNO, IN DDL PREVISTA TRACCIABILITA’ (INTERVISTA)

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”E’ un episodio che conferma la divulgazione delle intercettazioni anche quando sono coperte da segreto. Perche’ si evince dall’articolo giornalistico che si tratta di una fase di indagini e che quelle intercettazioni non sono neanche conosciute dall’interessato; questo e’ un fatto che oggi, a prescindere dalla nuova disciplina, e’ un reato”. Cosi’ la deputata del Pdl e presidente della commissione Giustizia alla Camera Giulia Bongiorno, in un lungo colloquio con l’Asca, commenta la notizia della pubblicazione, sul settimanale ‘Panorama’, di alcune intercettazioni telefoniche dell’ex premier Romano Prodi.
Bongiorno annuncia i rimedi che vorrebbe introdurre il ddl sulle intercettazioni, in discussione alla Commissione Giustizia di Montecitorio, per far fronte a fenomeni come questo. ”Oggi – spiega – sarebbe impossibile risalire a chi ha divulgato quelle intercettazioni, con la nuova disciplina, siccome queste intercettazioni saranno custodite in un archivio riservato e sara’ prevista la ‘tracciabilita” cioe’ l’indicazione di coloro che accedono, in casi come questi ci sara’ la possibilita’ di risalire ai soggetti che hanno avuto in mano questo materiale”.
Su questa proposta, l’esponente del Pdl dice di aver rilevato in commissione una convergenza sia del centrodestra che del centrosinistra, ”io sono anche la relatrice della Legge, tengo molto a questo punto e mi sembra di poter dire che su questi due temi non dovrebbero esserci problemi. Anche perche’ erano gia’ previste nel ddl Mastella e sono state rilanciate dal ddl Alfano. Fino ad oggi il dibattito non ha registrato nessuna opposizione. Quindi mi sembra, su questo, di poter dare un messaggio positivo, quantomeno nel garantire la riservatezza”.
Sulle due questioni piu’ dibattute in commissione: i reati intercettabili e le sanzioni ai giornalisti, la parlamentare sottolinea che il dibattito e’ ancora aperto perche’ ”ancora si devono esprimere tutti i componenti, per il momento abbiamo fatto alcune audizioni e si e’ dato inizio agli interventi”, ma sottolinea che la riforma dovrebbe avere due linee-guida. La prima riguarda la ‘genesi’ del percorso per cui bisogna limitare il numero delle intercettazioni piu’ che dei reati intercettabili, affidando l’autorizzazione ad un organo collegiale, per cui essendo tre, ad esempio, i giudici che devono aurorizzarle e non uno solo, sara’ assicurata una maggiore ponderazione prima dell’autorizzazione. L’altro cardine e’ ‘a valle’, cioe’ e’ importante stabilire, in maniera precisa e su questo bisogna impegnarsi, i momenti a partire dal quale sono pubblicabili e le sanzioni da applicare quando si va oltre questo limite. Ma anche su questo punto il dibattito e’ ancora aperto. Prevedo comunque di fare altre audizioni, ma voglio precisare che l’urgenza di questo dibattito non cambiera’ in virtu’ dell’episodio di oggi, perche’ i singoli episodi non incidono sull’iter”.
Il presidente della commissione poi, spiega nei dettagli il compito ‘dell’organo collegiale’, che dovrebbe effettuare rigorosi controlli alle richieste dei pm. ”Oggi autorizza il gip, quindi un organo singolo, ma chi fa le indagini e le chiede e’ il pm. Spesso il gip – spiega – in realta’ si limita a ratificare la richiesta del pm senza approfondire le ragioni della indispensabilita’ delle intercettazioni. Per questo abbiamo un numero elevatissimo di intercettazioni. Io da sempre auspico che invece venga stabilita la collegialita’ di coloro che decidono, perche’ se sono tre devono anche motivare bene il perche’. La maggiore ponderazione e’ data dal fatto che sono piu’ soggetti. Questo e’ un aspetto sul quale io insisto molto, presente nel ddl Alfano”.
Alla domanda se ci sara’ un testo-base su cui impostare la discussione, Bongiorno rispone che ”c’e’ gia’ il ddl Alfano, presentato dal governo, che contiene notevolissimi spunti interessanti e sui quali c’e’ ampia condivisione. Pero’ ci sono anche dei punti sui quali ancora non e’ stato raggiunto un accordo. Il ddl Alfano resta il punto di riferimento sul quale stanno facendo le osservazioni un po’ tutti, ma c’e’ anche una proposta de legge del Pd e anche altre proposte presentate da singoli parlamentari. Diciamo che la discussione e’ aperta ma siamo gia’ andati avanti abbastanza con i lavori. A settembre ci saranno in commissione Giustizia alcune sedute che saranno ancora dedicate alle intercettazioni, che era una delle priorita’ gia’ a luglio”.
”E’ difficile ipotizzare i tempi di approvazione del ddl, di certo – conclude Bongiorno – la materia delle intercettazioni era stata considerata meritevole di un intervento gia’ nella scorsa legislatura e questo dovrebbe rendere piu’ agevole il dibattito tra i i gruppi. Non credo che si saranno interi passaggi da ripercorere. Pero’ il dibattito ovviamente deve essere assicurato, i tempi li vedremo, ma non li prevedo particolarmente lunghi”.

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