«Se il governo vuole davvero fare una legge sulle intercettazioni capace di tutelare il diritto alla riservatezza di ogni cittadino, non dovrà fare altro che convocare le associazioni dei magistrati e le associazioni dei giornalisti che, da tempo, hanno elaborato rigorose proposte in questa direzione. In questo caso non servirebbe neppure una nuova legge e si potrebbe procedere con grande rapidità e senza laceranti contrapposizioni politiche». Lo chiedono Federico Orlando presidente e Giuseppe Giulietti portavoce dell’associazione Articolo 21, annunciando che il sito aprirà da oggi uno spazio specifico dedicato alla raccolta di analisi, di pareri, di proposte aperte al contributo di tutti gli operatori della giustizia e dell’informazione. «Il governo, tuttavia, almeno sino ad oggi – continuano – non ha inteso percorrere questa strada, perchè nel cuore e nella mente ha solo il desiderio di tutelare un ristretto gruppo di amici. Il testo del provvedimento è pessimo, il contesto nel quale il provvedimento si colloca è caratterizzato da impressionanti serie di ingiurie e di aggressioni nei confronti del Csm, della Corte Costituzionale, delle Autorità di garanzia, del ruolo e della funzione autonoma dei giudici e di quei cronisti che ancora tentano di fare il loro mestiere. Per quanto ci riguarda, come associazione Articolo21 – conclude la nota – non abbiamo dato, a suo tempo un parere favorevole al testo elaborato dal precedente governo, tantomeno pensiamo che si possa aprire da parte nostra un qualsiasi spiraglio nei confronti di un provvedimento che si presenta con i tratti odiosi della vendetta, della ritorsione, della ulteriore restrizione degli spazi di autonomia».
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