Il 59% degli internauti dichiarano di usare Internet più di un anno fa per avere informazioni/notizie. Mentre il 42% affermano di aver ridotto il ricorso ad altri mass media. La classifica dei mezzi più penalizzati vede in testa i quotidiani (nazionali per il 61%, locali/regionali 48% e specializzati in economia/sport/ecc. 42%); seguono le tv (nazionali 50% e regionali/locali 33%); quindi i periodici (monotematici specializzati 36% e non specializzati 30%); con in coda la radio (22%).
E’ uno dei dati più significativi emersi dalla Ricerca sul futuro dell’ informazione commissionata dall’ Ordine dei giornalisti della Lombardia a Enrico Finzi, presidente di Astra ricerche, e presentata oggi all’ Università statale di Milano, nel corso del convegno dal titolo ‘’Ping pong fra carta e rete’’ .
Lo studio – di cui presentiamo un’ ampia sintesi – ha accertato fra le altre cose un forte incremento – oltre il 25% – degli italiani che si sono avvicinati a internet, cresciuti da 16,2 milioni del luglio 2009 ai 20,3 milioni del luglio 2012. Interessante anche il dato secondo cui in tre anni la domanda di notizie vere/verificate, facili da trovare e utili/concrete è aumentata rispettivamente del 16, 11 e 11%.
La stampa risulta ‘’largamente vinc ente’’ sui piani della veridicità, competenza e serietà/affidabilità, mentre i quotidiani risultano ‘’massimamente perdenti’’ sul piano della chiarezza e della comprensibilità, della brevità sintetica, la facilità di reperimento, ecc.
Mentre Internet ‘’perde’’ significativamente per quel che attiene alle notizie veritiere e verificate, ai commenti autorevoli e di spessore, alla competenza e alla professionalità’’. Ma si colloca ‘’al primo posto per l’ utilità e la concretezza, la pluralità di voci e di tesi a confronto, l’ assenza di censure e manipolazioni, lo’ indipendenza da qualunque potere’’.
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