INCONTRI FALLITI CON BONAIUTI: I FONDI DISPONIBILI BASTANO SOLO PER IL 35% DEI RIMBORSI

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Gli incontri del sottosegretario all’editoria Paolo Bonaiuti con editori, sindacati e associazioni dell’informazione finisce in un giro di opinioni che assomiglia davvero pericolosamente a un giro a vuoto. Entro tre mesi 40 giornali, a cominciare dal manifesto, saranno chiusi. La parola letale che sigla la morte di testate storiche e realmente diffuse si chiama “fine del diritto soggettivo”.
Per Mediacoop, l’associazione nazionale delle cooperative giornalistiche, la road map sarebbe chiara: 1) il governo torna al diritto soggettivo ai contributi; 2) si ragiona sulla quantità di risorse disponibili e la loro distribuzione; 3) il parlamento vara una riforma definitiva e certa del settore in linea con le esigenze di bilancio.
Durante gli incontri di ieri con Fnsi e Mediacoop Bonaiuti non ha preso alcun impegno sulle risorse disponibili per il sostegno all’editoria nella finanziaria né ha aperto a una ‘pulizia’ del fondo stesso, in cui negli anni sono venute a gravare voci improprie e molto consistenti come ad esempio gli oneri del contratto di servizio con la Rai (azienda vigilata peraltro dal ministero dello Sviluppo e, formalmente, non dalla presidenza del consiglio). Lo stesso Bonaiuti ha ammesso che i fondi realmente disponibili sono meno di 70 milioni e bastano appena per il 35% dei rimborsi. Un taglio talmente drastico che rende di fatto superflua l’idea stessa di un sostegno pubblico all’editoria da gestire con un apposito dipartimento di Palazzo Chigi. Anche perché, nel frattempo, Tremonti ha cancellato i 210 milioni annui per le tariffe postali agevolate. Il sottosegretario ha detto di non potere fare previsioni nemmeno sul milleproroghe, il decretone omnibus che potrebbe recepire alcuni aggiustamenti.
Manuela Avino

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