In Europa si ammazzano i giornalisti. Ucciso ad Atene, capitale della Grecia, il giornalista televisivo Giorgos Karaivaz: l’agguato si è verificato nella giornata di venedì scorso, in pieno giorno. Karaivaz è stato freddato sotto casa sua da due killer in sella a uno scooter: secondo quanto è trapelato dalle fonti investigative, chi guidava la moto aveva il casco mentre chi era dietro indossava una giacca militare e una mascherina.
Il giornalista televisivo greco è stato fatto bersaglio di ben diciassette colpi di pistola sparati da una calibro 9 dotata, con ogni probabilità, di silenziatore. Sette proiettili hanno raggiunto e ucciso Karaivaz. I killer hanno aspettato che rientrasse a casa – nell’area sud della capitale greca nel distretto di Alimos – dal lavoro, nella redazione del canale tv di Star, e lo hanno ucciso. Stando a quanto ha riportato Associated Press, il giornalista – che si occupava di cronaca nera e di inchieste – non aveva mai chiesto una scorta né aveva subito minacce. Secondo la polizia ellenica è stato ammazzato da un commando di professionisti.
Karaivaz, oltre a essere volto noto della tv greca, scriveva per il quotidiano conservatore Elefheros Typos e aveva un suo blog, bloko.gr.
La notizia è rimbalzata, immediatamente, dalla Grecia all’Europa. In patria, il sindacato dei giornalisti ateniese, Juadn, ha espresso profondo dolore per la morte del collega e hanno chiesto alle istituzioni di fare luce sull’esecuzione, scioccante, avvenuta in pieno giorno.
Su bloko.gr, i colleghi Spyros Levidiotis e Manolis Asariotis hanno scritto che i killer “hanno deciso di farlo tacere”.
Il presidente del parlamento europeo, il giornalista David Sassoli, s’è detto “devastato” dall’uccisione di Karavaiz e si è unito all’appello di far presto a chiarire mandanti ed esecutori dell’omicidio. La presidente della commissione europea Ursula von der Leyen ha espressamente chiesto giustizia per un “crimine codardo e riprovevole”.
In Grecia il clima nei confronti dei media è pesante. Le contestazioni e le proteste contro le sedi di giornali e tv sono atti non troppo isolati da molto tempo. Solo qualche settimana fa, nel mirino di un gruppo di attentatori, era finito il giornalista Stefanos Chios ferito di striscio da un colpo di arma da fuoco.
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