In Rcs Quotidiani hanno deciso di cogliere l’occasione della crisi per fare pulizia nelle diffusioni, riducendo drasticamente le copie distribuite in promozione, e non solo quelle del Corriere della Sera (che a marzo per questo è calato del 12,5% rispetto al marzo 2008, a 550.000 copie), ma adesso anche quelle della Gazzetta dello Sport, che fino a ieri in via Solferino avevano portato in palmo di mano come esempio di eccellenza editoriale che produce una crescita diffusionale per il solo valore dei suoi contenuti: la sforbiciata alle copie della ‘rosea’ diffuse in promozione nei circuiti sportivi come stadi e palestre (“per marcare il riposizionamento generalista” spiega l’editore), insieme ad altri fattori come i più importanti eventi sportivi del marzo 2008 e la campagna pubblicitaria che un anno fa sostenne il lancio del full color, ha dato un colpo del -9,7% alle diffusioni di marzo, scese a 328.000 copie. Continuano a risentire pesantemente del confronto con un 2008 a tutta promozione anche i dati della Repubblica (-15,3% a 505.000 copie), e quelli del Giornale, dove si parla di ‘smobilitazione delle promozioni’(-13,4% a 165.000 copie). Ma al quotidiano diretto da Mario Giordano esprimono comunque grande soddisfazione per il calo contenuto (-2,5%) delle copie vendute in edicola: questa tenuta, combinata con l’aumento di prezzo del 20% a 1,20 euro partito proprio a marzo, ha prodotto un grosso incremento del fatturato edicola. Il taglio delle promozioni ha colpito, in piccolo, anche Il Secolo XIX, che ha perso il 5% a 96.500 copie. Il Sole 24 Ore, invece, motiva il proprio forte calo (-9,5% a 301.800 copie) sia con la scarsità rispetto al 2008 di nuove normative da spiegare ai lettori, sia con i tagli degli abbinamenti a testate locali, mentre Libero, che ha ceduto anche lui un robusto 5,9% delle diffusioni calando a 120.000 copie, non fornisce spiegazioni. Nessun commento anche dal Messaggero (che però ha retto bene: -0,5% a 194.000), né dagli unici due quotidiani con un segno più, ovvero La Stampa, cresciuta dello 0,4% a 302.500 copie, e soprattutto L’Avvenire, che mette a segno un +2% a 114.500 copie. (F. C.)
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