IL TRIANGOLO DELLE TELEFONATE SOSPETTE: SOTTO ACCUSA MINZOLINI, ALEMANNO E LETTA

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L’accusa è di concussione per Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1, e l’attuale sindaco di Roma Gianni Alemanno.
La bufera che si è abbattuta sui due non è questa volta di natura meteorologico, il sindaco Alemanno sarebbe avvezzo a questo tipo di emergenze, ma si tratta di accuse relative all’ambito penale o etico a seconda dei punti di vista.
Il polverone è stato sollevato dal quotidiano “Il Fatto” secondo cui il sindaco della capitale avrebbe avrebbe fatto pressioni sull’ex direttore del Tg1 allora in carica, al fine di impedire la messa in onda servizi legati al tema della prostituzione a Roma.
I fatti risalgono al 2009 e le indagini condotte dal procuratore aggiunto Alberto Caperna e dal sostituto Roberto Felici sono una fetta dell’inchiesta dei magistrati pugliesi relativa a pressioni esercitate dall’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel 2009 sull’ex commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Giancarlo Innocenzi, e sull’ex Dg della Rai Mauro Masi, con lo scopo poi ottenuto di sospendere la trasmissione di Michele Santoro “Annozero”.
Il caso che riguarda la telefonata sospetta tra Minzolini ed Alemanno potrebbe chiudersi con una richiesta di archiviazione per fatti censurabili sotto il profilo, etico e morale ma non sotto quello penale.
Rimane di fatto un atto di pilotaggio dell’informazione da parte del primo cittadino che si va ad aggiungere come l’ennesima macchia sul suo mandato, come sottolinea il consigliere comunale del Pd, Paolo Masini.

Il tentativo di oscurare la notizia della diffusione della prostituzione per le strade capitoline sarebbe stata per Alemanno un ammissione di sconfitta nella missione di mettere in riga gli eccessi delle notti romane.
Sarebbe stato perentorio il tono di Gianni Alemanno nella telefonata a Minzolini che senza mezzi termini ordina che il servizio non deve andare in onda, a poco valgono le resistenze della giornalista che tenta di difendere la deontologia della professione.
L’ex dg intanto accusato anche di peculato si è presentato ieri per un udienza lampo al Tribunale di Roma che lo vede imputato per le spese fatte con la carta di credito aziendale ai tempi del suo mandato.
Ad essere inchiodato da una telefonata è anche il terzo attore dell’indagine: l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, contenuto della conversazione tra lui e il direttore di Rai Fiction Agostino Saccà sarebbe la segnalazione di un giornalista a lui caro.
Le indagini riguardanti Letta, Minzolini ed Alemanno sono al centro dell’inchiesta iniziata dalla procura di Trani e passata poi nelle mani della procura di Roma che ha iscritto i tre nel registro degli indagati.
L’inchiesta è volta ad accertare l’entità dei reati di abuso di ufficio, peculato e concussione che esulano dalla responsabilità unicamente morale.
È dovere da parte degli organi di giustizia fare chiarezza nelle vicende, nei confronti degli abbonati Rai che reclamano giustamente un informazione trasparente e nei confronti dei giornalisti che si fanno garanti di questo diritto.

Arianna Esposito

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