Il ministro Giuli promette trenta milioni per la filiera del libro

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Il ministro alla Cultura Alessandro Giuli promette trenta milioni di euro per sostenere l’editoria del libro. Lo ha dichiarato, ieri, durante l’audizione tenutasi davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato alla Cultura. Il nuovo titolare del Mic ha snocciolato le linee guida del suo mandato. E lo ha fatto non prima di aver rivendicato di “non essere stato commissariato” dal Mef di Giorgetti, alla ricerca di soldi e fondi per la manovra che ha iniziato, ormai da qualche settimana, il suo lungo e complesso iter istituzionale.

Giuli, a proposito della filiera del libro, ha parlato di un nuovo decreto cultura “in gestazione” che il ministro si augura “discusso e approvato entro fine anno o forse prima di dicembre in consiglio dei ministri”. “Per promuovere la lettura e sostenere la filiera dell’editoria libraria – ha dichiarato il ministro Giuli – tornerà il contributo di 30 milioni di euro per le biblioteche aperte al pubblico dello Stato e degli enti territoriali, per l’acquisto di libri. Con questo cerchiamo di dare una risposta alle esigenze delle biblioteche e di chi non avendo capacità di spesa può tornare ad alimentare la filiera dell’editoria. Stiamo rispondendo a molte esigenze di tutta la filiera”. Ma per l’esponente del governo Meloni non è finita qui. Uno degli obiettivi, infatti, è quello di spingere sempre più giovani non solo a leggere ma anche a vendere libri: “Inoltre per favorire l’apertura di nuove librerie da parte dei giovani fino a 35 anni – ha spiegato Giuli – il Ministero ha istituito un fondo da 4 milioni e con un decreto saranno stabiliti i criteri e le modalità dei progetti finanziabili nei limiti di 40mila euro di ciascuna iniziativa, elevato a 50mila in Comuni nei quali non siano presenti librerie o aree periferiche urbane”. Il ministro ha dunque concluso con un riferimento alla Carta cultura: “In queste ore inoltre gli uffici stanno lavorando per sbloccare dopo quattro anni i fondi già presenti per la Carta cultura, 20 milioni fermi da troppo tempo e desinati all’acquisto di libri”.

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