L’Anf si appella al Governo per fermare “Il Dubbio”

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Il ministro della Giustizia fermi “Il Dubbio”: è l’appello dell’Associazione Nazionale Forense ad Andrea Orlando. Il segretario dell’ANF, l’avvocato Luigi Pansini, ribadisce le sue preoccupazioni sull’iniziativa editoriale a carattere generalista promossa dal Consiglio Nazionale Forense. Le ragioni? Non c’è “nessuna utilità per l’Avvocatura”, ma anzi “molti pericoli”. Il 18 gennaio scorso Pansini ha messo nero su bianco le perplessità sue e degli associati in una lettera indirizzata al presidente del CNF Andrea Mascherin. Nella risposta, arrivata il giorno dopo, Mascherin ha rassicurato: “So che la necessità di investire in immagine e comunicazione è da sempre fortemente avvertita dall’Avvocatura, e sono altresì certo che se la nuova iniziativa avrà i risultati sperati; tutti ne saremo lieti, nessuno escluso”. Parole che non hanno fugato i “dubbi” di Pansini che con il VELINO ha ricostruito l’intera vicenda. “A Torino, lo scorso novembre, nella giornata di apertura della Conferenza nazionale dell’Avvocatura, il presidente del CNF, Andrea Mascherin, ha definito questo progetto di comunicazione “epocale”. A dicembre, poi, c’è stato il lancio dello spot video de “Il Dubbio – Quotidiano dei garantisti” e nei primi mesi dell’anno frenetica è l’attività di presentazione dell’iniziativa editoriale agli Ordini circondariali di tutta l’Italia. La prima uscita del quotidiano – rende noto – è prevista per il 21 marzo”. Pansini spiega quali restano le perplessità. “Il Consiglio Nazionale Forense è, per definizione normativa, un ente pubblico non economico. Inoltre, esercita una funzione giurisdizionale e ha sede presso il Ministero della Giustizia. Consiglio Nazionale Forense e ordini circondariali sono soggetti esclusivamente alla vigilanza del Ministro della Giustizia. La particolarità della natura e delle funzioni di per sè induce a riflettere sull’opportunità e sulla convenienza dell’operazione multimediale indipendentemente da un suo possibile esito positivo o negativo. E indipendentemente dal fatto che “Il Dubbio” possa essere edito dalla Scuola Superiore dell’Avvocatura o da altre fondazioni o enti o società riconducibili al CNF.

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