“Prendiamo atto che in Parlamento sembra prevalere la volontà di spegnere Radio Radicale e di cancellare un servizio pubblico che dura da 43 anni buttando in strada oltre 100 persone che senza fatti nuovi perderanno il loro lavoro”.
È questo il grido disperato del comitato di redazione di Radio Radicale. Di fronte alla chiusura da parte del governo al rinnovo della convenzione, i dipendenti dell’emittente radiofonica raccontano il dramma che vivono e che pare affacciarsi, ineluttabile, all’orizzonte. “Speriamo che in Aula le cose possano cambiare, ma chi sta tentando di cancellarci può stare sicuro che non lasceremo nulla di intentato e andremo fino in fondo per difendere il nostro lavoro e la nostra storia”.
Il cdr di Radio Radicale, infine, ringrazia chi ha messo in campo azioni di protesta importanti per sensibilizzare l’opinione pubblica sul caso. “Ringraziamo Roberto Giachetti per la sua generosa iniziativa nonviolenta e gli chiediamo di sospendere almeno lo sciopero totale della sete per riorganizzare insieme la lotta per la vita di Radio Radicale. Non resteremo inermi e in silenzio di fronte ad un atto che non ha altra giustificazione se non quella di colpire un’esperienza unica come Radio Radicale nel quadro dell’attacco più generale in corso contro l’informazione democratica nel nostro Paese”.
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