‘IL CASALESE’: DOMANI IL VERDETTO SULLA BIOGRAFIA “NON AUTORIZZATA” DI NICOLA COSENTINO

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Domani il giudice deciderà in merito al contenzioso giudiziario nato intorno al libro “II Casalese, ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di Lavoro”, biografia non autorizzata di Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia ed ex coordinatore regionale del Pdl. Gli avvocati del deputato hanno notificato alla piccola e coraggiosa casa editrice napoletana “Cento Autori” ed allo stampatore un ricorso con richiesta di sequestro del volume e contestuale distruzione delle copie. Nello stesso atto i legali chiedono all’editore e a quattro degli autori del libro (Massimiliano Amato, Arnaldo Capezzuto, Giuseppe Papa, quasi tutti giornalisti precari) e Gianni Cerchia, storico e docente universitario, un milione di euro e 200 mila euro per danni morali, materiali e patrimoniali.
I nove autori hanno chiesto e immediatamente ottenuto l’intervento dell’Ordine, della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Unione Cronisti «a tutela delle prerogative proprie e della professione giornalistica e , più in generale, di quelle contemplate nella Costituzione Repubblicana». A questo legittimo sostegno si è aggiunta, poi, anche un’interrogazione parlamentare firmata da 12 parlamentari che chiedono al Governo «quali iniziative intenda assumere a tutela del diritto di cronaca e del libero confronto delle idee, un diritto particolarmente rilevante ed efficace per il consolidamento dei valori della legalità e della democrazia, che in alcune aree della Campania, dove maggiore è la pressione della camorra, appaiono fortemente compromessi da azioni intimidatorie – a volte solo apparentemente legittime – che nei fatti annullano totalmente le autonomie locali e il processo di partecipazione democratica dei cittadini».
Proprio in Campania esiste un precedente simile alla storia del Casalese. Nel 2004 i legali del boss Francesco Schiavone, adesso nelle parie galere sottoposto al regime del ’41 bis, avevano avviato un’azione simile nei confronti del romanzo di Nanni Balestrini “Sandokan, storia di camorra”, edito da Einaudi, perché ritennero la pubblicazione un’opera che avrebbe potuto condizionare l’esito del processo, allora in corso, nei confronti del loro cliente. Nonostante una sentenza del tribunale di Torino avesse respinto le richieste dei legali di Schiavone, l’Einaudi ritirò dal commercio in via precauzionale tutte le copie rimaste invendute.
La libertà di stampa e di espressione ce la giochiamo, ancora una volta, proprio come se fosse una partita di calcio, il domani, 24 aprile, in un’aula del tribunale di Napoli, quando il giudice monocratico della sezione editoria Annamaria Carbone si esprimerà in merito alle richieste della famiglia Cosentino. Ma, forse, una vittoria la si è già ottenuta: il libro incriminato è tra i più venduti.

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