I TAGLI ARRIVANO ANCHE PER LA STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO

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Arrivano tagli con la Finanziaria. E interessano non solo gli Italiani residenti ma anche i connazionali all’estero. Loro pagheranno l’Ici sulla prima casa italiana, chi torna in Italia dopo i 65 anni dopo un’esperienza di emigrazione sfortunata non riceverà più l’assegno sociale. Si stanno anche predisponendo tagli per l’attività consolare – con un ridimensionamento della rete – e anche ipotesi di ridimensionamento per i contributi alle scuole italiane all’estero, tanto quelle statali che parificate. Ma arrivano anche le riduzioni sui contributi alla stampa italiana all’estero. Insomma, sembrerebbe una vera e propria mannaia.

Se ne è discusso, con parecchi ospiti, alla trasmissione Italia World di Rai International (andrà in onda sabato 27 settembre alle 19.00 su canale 804 di Sky), canale e – nello specifico – contenitore condotto dal direttore Piero Badaloni e dedicato ai temi italiani che maggiormente coinvolgono i connazionali all’estero.

Tra gli argomenti in discussione si è parlato anche di editoria. In Italia i media sono entrati in fibrillazione per una Finanziaria che, se non modificata in Parlamento, metterà in crisi il sistema dell’editoria italiana cooperativa e non profit e i giornali di partito ma in modo indiretto il pluralismo informativo. I “colleghi” d’oltreoceano non se la passano meglio. Ed è per questo che alle dichiarazioni del Sottosegretario Alfredo Mantica che esplicitamente parla di tagli, la stampa italiana all’estero si comincia a preoccupare.

Mantica non era presente in diretta alla trasmissione, ma ha fatto da stimolo al dibattito grazie all’intervista pre-registrata dal direttore di Rai International e trasmessa – proprio sulla parte legata all’editoria – dal Tg di rai International Italia News.

Sui temi generali il sottosegretario ha affermato che, al di là della riduzione dei fondi vi sarebbe “molto spazio per mantenere la qualità dei servizi che diamo oggi a costi inferiori. Occorre avere molta pazienza, mettere in discussione molte delle questioni che si sono radicate nel tempo, penso alle scuole, penso agli enti gestori, penso al ruolo dei corsi di formazione, ci sono molti argomenti. E’ vero che non abbiamo molti soldi – sostiene- ma, tra una cosa e l’altra, parliamo comunque di 200 milioni di euro all’anno che la comunità italiana riceve come contributo. Questo esclusi i consolati e i servizi consolari che sono su altra voce”.

Per il sottosegretario il tema portante dovrebbe essere quello di una migliore qualità della spesa di quei fondi.
La dispersione dei finanziamenti, secondo Mantica, “è un problema italiano che si trasferisce anche nel mondo. Molti servizi possono essere resi con funzionari esteri o comunque residenti in Paesi esteri”.

Dicevamo temi generali. Ma poi la discussione è entrata nel vivo proprio sulla questione dei contributi all’editoria italiana all’estero.

“So che molti giovani connazionali residenti all’estero più che alla stampa ricorrono alla rete di internet, ai mezzi nuovi e ai blog e forse su quello occorre investire. – propone Mantica – Occorre anche capire che alcuni metodi tradizionali hanno una importanza limitata. I contributi spesso, come per la stampa italiana, si trasformano in sovvenzioni. Io non voglio tagliare nessuna sovvenzione ai quotidiani italiani all’estero – afferma il sottosegretario agli Affari esteri – o alle riviste italiane all’estero, vorrei che con grande coscienza in ogni Paese si potesse ragionare serenamente, senza tagli punitivi ma con criteri di riorganizzazione. E’ inutile avere magari quattro o cinque testate che costano e mostrano una qualità bassissima – ha concluso Mantica – quando basterebbe puntare su una sola testata per avere la stessa qualità di servizio a costi inferiori”

Grande dote di pluralismo la sua. Certo, un giornale può essere meglio “confezionato”.

Ma la cosa che lascia pensare è la discussione che poi si è accesa sul tema. Tra gli ospiti presenti in studio molti Parlamentari eletti all’estero ma anche il direttore dell’Aise (Agenzia Stampa Internazionale Estero) e Segretario Generale Fusie (Federazione Unitaria della Stampa Italiana all’Estero) Giuseppe Della Noce. Da direttore di una testata che non riceve alcun fondo perchè all’estero si finanziano solo giornali e non testate elettroniche o radiotelevisive, è stato abbastanza esplicito. Chiosando il suo intervento e replicando alle parole dette nei giorni scorsi dal Ministro Giulio Tremonti ha affermato: “Al contrario di quel che Tremonti afferma io chiedo a voi Parlamentari di cercare di fare un vero e serio attacco alla diligenza di Tremonti”.

Il malcontento, infatti, tra gli editori esteri c’è. E allora non sembra un caso che Basilio Giordano (anche lui ospite della trasmissione), editore nella vita e senatore del Pdl eletto in America del Nord, abbia presentato addirittura un disegno di legge per aumentare i contributi per i colleghi editori di stampa italiana all’estero, in aperta contraddizione con le politiche del Governo in materia di editoria.

“Due milioni di euro in più da prendere dalla dotazione complessiva che già c’è nel dipartimento dell’editoria (per intenderci quella riservata alla stampa di casa nostra, ndr), per una realtà composta dai circa 250 media che parlano italiano nel mondo”.
(G. Santelli)

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