I RISULTATI DEGLI STATI GENERALI DELL’INFORMAZIONE IN SARDEGNA

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Confrontarsi con franchezza sui problemi della informazione, anche con punti di vista molto diversi, è possibile. Lo hanno dimostrato gli Stati generali dell’Informazione sarda, conclusisi sabato pomeriggio ad Alghero. Nelle due giornate, una dedicata alla discussione interna della categoria, l’altra al dialogo con i politici e i rappresentanti del mondo civile e del sindacato (erano presenti il presidente della giunta e del consiglio regionale, parlamentari dei due schieramenti, rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil), si è parlato senza barriere ideologiche di tutti i problemi di attualità.

IL TESTO DELL’ORDINE DEL GIORNO APPROVATO AL TERMINE DEGLI STATI GENERALI SULL’INFORMAZIONE IN SARDEGNA PROMOSSI AD ALGHERO DALL’ASSOSTAMPA

Le strategie penalizzanti di alcuni editori, la difesa del lavoro, un precariato diffuso (per ogni giornalista assunto a tempo indeterminato c’è un collega disoccupato o senza garanzie), l’esigenza che forze politiche e istituzioni non accordino benefici economici o agevolazioni finanziarie in qualsivoglia forma agli imprenditori che non rispettano le regole. Sono i punti centrali evidenziati nelle giornate del 13 e 14 novembre 2009.
Di valenza simbolica il caso di Sardegna 1, di proprietà del banchiere/imprenditore Giorgio Mazzella che ha annunciato una politica di riduzione del personale al di fuori di un corretto confronto sindacale nonostante si trovi esposto in un ruolo pubblico che consiglierebbe maggiore prudenza e oculatezza operativa. Grande preoccupazione per il futuro di E Polis, quotidiano free press che attraversa gravi problemi gestionali e per altre testate in crisi viene espressa dai partecipanti, pronti alle azioni indispensabili per dare sostegno alla solidarietà. Apprezzata finora l’autonomia societaria garantita alla Nuova Sardegna, condizione indispensabile, e dunque da confermare, per assicurare il mantenimento delle radici sul territorio.
Tutto questo all’ulteriore luce delle analisi sulle condizioni di lavoro frutto di studi sindacali illustrati nelle relazioni presentate durante le due giornate che hanno visto l’intervento del segretario generale della Fnsi, Franco Siddi. Dalle forze politiche, rappresentate dai vertici della Regione, parlamentari e amministratori sardi, si attendono misure per evitare interferenze indebite nella comunicazione e garantire il rilancio dell’occupazione.
Associazione della stampa sul piano sindacale e Ordine regionale sul piano deontologico vigileranno di comune intesa per il rispetto delle norme sul lavoro giornalistico e rilanciare gli strumenti per ridurre disoccupazione e precariato.
Federica Liucci

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