I giornalisti della Prealpina hanno chiesto alla proprietà di fare immediatamente chiarezza sul piano web-carta e sulle scelte per il futuro. Domenica scorsa è andato in scena uno sciopero per sensibilizzare la dirigenza sulle mancanze operative e tecnologiche. Che costringerebbero i giornalisti della testata lombarda a uno stresso lavorativo ormai insopportabile. Incombe anche il plus di lavoro che deriva dalle amministrative e ora i cronisti non ci stanno a lavorare con “quel che c’è” e rilanciano la richiesta. Entro metà settembre vogliono la riorganizzazione del lavoro cartaceo e digitale.
Lo sciopero di domenica è stato indetto, come si legge in una nota, “dopo il riproporsi di problemi organizzativi e tecnologici che accentuano lo stress operativo a cui è sottoposta la redazione già colpita dalla cassa integrazione e impegnata nella gestione dello stato di crisi”. Il cdr del quotidiano aveva affermato. “Viste le criticità evidenziate oralmente nella giornata di venerdì e poi ribadite per iscritto sabato. Preso atto dell’impossibilità di rispettare gli ordini della direzione causa le gravi carenze organizzative e tecnologiche in cui si trova costretta a lavorare la redazione. L’assemblea dei redattori di Prealpina proclama lo sciopero con effetto immediato”. Nelle loro richieste, i giornalisti hanno ottenuto il sostegno dell’Associazione lombarda dei giornalisti e della Fnsi.
Dopo l’astensione dal lavoro di domenica, l’assemblea dei redattori è tornata a chiedere lumi. I giornalisti della Prealpina vogliono sapere quale sarà il piano per il futuro. “Preso atto della situazione che ha portato la redazione a scioperare nella giornata di domenica 5 settembre, l’assemblea dei redattori di Prealpina chiede all’azienda e alla direzione di attivarsi il prima possibile per presentare entro metà settembre un piano carta–web. Che nell’esclusivo interesse dei lettori permetta alla redazione di gestire adeguatamente l’appuntamento elettorale di ottobre”. Ma non è tutto. “Al tempo stesso l’assemblea dà mandato al Cdr di riattivare il tavolo nazionale per la verifica dell’andamento dello stato di crisi. Questo alla luce dei numerosi e gravi problemi già segnalati al direttore nella lettera di sabato e ribaditi oggi dall’assemblea”.
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