I-COM SU SVILUPPO BANDA LARGA: ITALIA ARRETRATA; INSUFFICIENTE PIANO ROMANI

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I-com, istituto per la competitività, nel convegno “Come allargare la banda”, conferma il gap tra Italia e resto d’Europa sullo sviluppo della banda larga: “il nostro Paese, con una copertura di appena il 19%, è indietro rispetto alla media europea del 4%”. I-com, inoltre, critica, senza mezzi termini, la strategia del governo. “In Italia, ad oggi – si legge in un documento -, risultano stanziati 800 milioni di euro (fondi Fas, il cui impegno è al vaglio del Cipe), 264 milioni (già adibiti per il progetto a banda larga di provenienza Infratel) e 188 milioni di euro (fondi Fesr). Per quanto questo intervento costituisca una buona base di partenza per lo sviluppo della banda larga, il governo – chiarisce il documento – attraverso il piano Romani, non ha fornito risposte concrete circa la provvista necessaria da stanziare per la banda ultra-larga”.
“Altro spunto critico – stigmatizza il documento – può essere rappresentato dal non aver previsto degli standard minimi di qualità del servizio (Qos) nello specificare gli obiettivi di policy previsti. In altri termini, l’aver adottato un approccio progressivo che prevede una prima fase orientata all’abbattimento del digital divide e, una seconda, per lo sviluppo effettivo delle infrastrutture Fttx, non elimina la preoccupazione derivante dal non aver chiaramente stabilito un progetto pluriennale con scadenze e obiettivi precisi in merito al perseguimento della seconda fase”.

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