GRECO, NUOVO DIRETTORE DI LIBERAZIONE: “IL GIORNALE NON SARÀ UNO STRUMENTO DEL PARTITO”

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Liberazione non diventerà ”una sorta di instrumentum regni del partito, gestito con furore censorio da un commissario, custode dell’ortodossia”. Ad assicurarlo oggi in un editoriale in prima pagina sul quotidiano, tornato in edicola dopo tre giorni di assenza, è il neo direttore Dino Greco, che ha preso il posto di Piero Sansonetti, licenziato dal Prc. Vicedirettore responsabile è Fulvio Fania.
”Una cosa non potrà aver luogo: che il giornale – continua Greco – persegua con metodo lo scioglimento del suo editore perché con tutta evidenza questo genererebbe un corto circuito letale”. Per il direttore di Liberazione, il ”tema di fondo”, da ”prendere di petto”, è ”la sciagurata rimozione del lavoro dalla stessa cultura della sinistra, vale a dire il terreno dove si gioca, si vince o si perde la battaglia decisiva”. E ancora ”occorre stare dentro le contraddizioni sociali, comprenderne le dinamiche, la materialità” e ”rimettere radici nel territorio”.
Tra i punti cardine di quello che non esita a definire ”un programma politico”, Greco cita l’interesse per l”’ecatombe ecologica generata dal modo di produzione capitalistico”, ma anche la mobilitazione ”senza sosta contro la guerra, per la pace, per il disimpegno dell’Italia dalle missioni militari, per una politica di disarmo e di riconversione dell’industria bellica. Ci batteremo – sottolinea – anche su altri due fronti: contro l’omofobia e il patriarcato, la forma più antica e perdurante di oppressione, quella di genere, e contro ogni discriminazione. Da quella legata alle propensioni sessuali, al verminaio razzista che ha contaminato in profondità gli strati popolari trovando a sinistra un debolissimo contrasto”.
In sintesi, ”uguaglianza e libertà, indissolubilmente legate – dice Greco – formeranno l’ispirazione della nostra ricerca e del nostro lavoro”. (ANSA)

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