GOVERNO AL LAVORO SULLA RIFORMA DEI CONTRIBUTI ALL’EDITORIA

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Fondi all’editoria concessi con criteri più rigorosi e selettivi, come annunciato più volte in Parlamento dal sottosegretario Paolo Peluffo. E’ questa la linea guida del decreto legge per il riordino dei contributi alle imprese editrici che figura al primo punto all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato per domani mattina alle 11. Nella stessa riunione potrebbe anche iniziare l’esame del disegno di legge delega sull’editoria.
In base alle bozze del provvedimento che vengono ulteriormente limate in queste ore, d’ora in avanti la misura delle provvidenze non verrà più stabilita in base alle tirature, ma si farà riferimento alle copie effettivamente vendute, sia in edicola che per abbonamento.
In più alle imprese, per salvaguardare i livelli di occupazione, verrà richiesta l’assunzione di un numero minimo di giornalisti per poter accedere ai contributi.

La somma che verrà stanziata complessivamente di anno in anno dipenderà naturalmente dalle condizioni generali del bilancio dello Stato e quindi dalla necessità di rispettare i vincoli di pareggio.
Al momento poi della ripartizione dei fondi, oltre ai principi già ricordati, si farà riferimento anche ad altri parametri base, quali i costi della carta, della stampa, della distribuzione e della retribuzione dei dipendenti, che tuttavia verrà presa in considerazione fino ad un tetto massimo.
Prevista anche la possibilità della trasformazione del quotidiano da cartaceo in on line a pagamento, con la possibilità di un contributo per l’avvio della nuova iniziativa editoriale.
Il disegno di legge delega invece si occuperà di disposizioni generali sul tutto il comparto, comprendenti ad esempio anche le norme per l’incentivazione della lettura e per la tutela delle opere dell’ingegno.

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