La pubblicità di Google sarà d’ora in poi calibrata sugli interessi degli utenti, dedotti in base alle loro attività online. Lo annuncia dal suo blog l’azienda di Mountain View, che ha dato il via al progetto di “Behavioral Targeting”. Gli annunci pubblicitari di Google, quindi, non si baseranno più solo sulle parole usate nella ricerca o sui contenuti della pagina di risposta visualizzata, come già avviene con i servizi “AdWords” e “AdSense”, ma faranno riferimento ai siti abitualmente visitati dal navigatore, di cui rimane normalmente traccia nel browser a meno che non si disabiliti questa opzione.
Questa nuova forma di pubblicità basata sul targeting comportamentale viene fortemente criticata negli Usa non solo dai sostenitori della privacy, ma anche da alcuni membri del Congresso.
Da parte sua Google spiega che saranno garantite almeno tre forme di tutela per gli utenti. Prima fra tutte, dice Susan Wojcicki, vice presidente Product Management di Google, la trasparenza: “indichiamo sempre con apposite etichette gli annunci a pagamento forniti da Google sui siti partner di AdSense e su YouTube”. Poi c’è la possibilità per il navigatore di visionare e modificare le categorie di interesse sulle quali desidera o meno ricevere messaggi pubblicitari.
Infine c’è la possibilità di disattivare il “cookie”, ovvero l’elemento del browser usato da Google per “ricordare” e “classificare” i comportamenti online dell’internauta.
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