Per un Google che minaccia di andare via, c’è una Microsoft pronta a subentrare. Se Mountain View non vuole sganciare i denari per le news e minaccia ritorsioni all’Australia manco fosse uno “Stato canaglia”, si fa avanti il nuovo motore di ricerca Bing che sarebbe disponibile a ragionare con imprese e governo per raccogliere l’eredità di Google.
Lo ha dichiarato il presidente Microsoft Brad Smith che ha aperto sul tema degli emolumenti ai giornali: “Non dobbiamo sottovalutare il valore che il giornalismo e le compagnie dei media contribuiscono” a dare, e se vi è un’opportunità di trasferire parte di questo valore ai media”, ha detto dopo un incontro con il ministro australiano Scott Morrison.
Sullo sfondo una questione spinosa, quella relativa alle nuove regole sui news feed e i codici di condotta che Canberra intende imporre ai colossi del web. L’Australia fa sul serio e ha trascinato nella vicenda anche Facebook che, a differenza di Google che ha minacciato ban, mantiene un profilo più basso.
Marina Pisacane
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