GLI OBIETTIVI DELL’AGENDA DIGITALE DEL GOVERNO

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In Italia la situazione del mercato ICT resta critica. La connessione Internet è presente nel 62% delle case, a fronte del 73% della media europea. Il 40% della popolazione non usufruisce di rete fissa. Al Nord 2 milioni di persone sono escluse dalla banda larga, al Sud neanche sanno cos’è. Dati preoccupanti, che stonano con i piani degli organi comunitari, secondo i quali tutti i cittadini degli Stati membri dovranno avere accesso alla connettività di base entro il 2013. L’Agenda Digitale Italiana, elaborata dal governo Monti, contiene temi come l’alfabetizzazione informatica e la ricerca di infrastrutture, ma anche il miglioramento delle tecnologie di e-commerce ed e-government. L’Esecutivo ha istituito una “cabina di regia”, costituita da sei gruppi, che si occuperà di queste problematiche. Nel loro lavoro i gruppi dovranno tenere conto dell’Agenda UE, prima di predisporre interventi normativi nei settori a loro adibiti.

Il gruppo “Infrastrutture e sicurezza”, guidato da Roberto Sambuco, sta cercando di reperire 400 milioni di euro per l’implementazione della banda larga al Nord. Dovrebbero essere già pronti 700 milioni per colmare il divario digitale al Sud. Il gruppo è impegnato anche sul fronte sicurezza, essendo prevista la realizzazione di un Cert contro gli attacchi informatici . Attualmente a livello istituzionale il Cert governativo ha sede presso il DigitPA, ma ce n’è anche un altro presso il Ministero della Difesa. L’attività di ricerca e di sviluppo dei CERT consiste in un monitoraggio costante dei sistemi informatici al fine di analizzare il loro livello di sensibilità a potenziali attacchi.

La sezione “Ricerca e investimenti”, sotto la responsabilità di Andrea Bianchi, sta cercando di incrementare l’investimento dei privati attraverso meccanismi automatici di credito d’imposta . Per incentivare le imprese si pensa anche alla finanziarizzazione degli interventi pubblici.

Si pone obiettivi ambiziosi il gruppo “E-commerce”, gestito da Giuseppe Tripoli, che punta a sviluppare il servizio nel 33% delle piccole e medie imprese. Il commercio elettronico vale circa l’8% del fatturato nazionale, contro la media europea del 14%. Spesso le imprese, pur avendo le capacità tecniche per sviluppare attività commerciali sul web, rinunciano in partenza per non essere stritolate dai colossi internazionali. In altri casi il problema è la sottovalutazione dei tempi richiesti per il raggiungimento degli obiettivi aziendali: l’incapacità di comprendere la giusta sequenza dei processi imprenditoriali porta ad un aumento dei costi preventivati e ad un conseguente fallimento del progetto. Il Governo, per incoraggiare le imprese, attuerà una politica fiscale mirata. Dal canto suo, Il Gruppo Infrastrutture e Sicurezza sta lavorando a progetti operativi che garantiranno maggiore sicurezza nei pagamenti elettronici .

Il gruppo “Alfabetizzazione digitale”, con a capo Luigi Biondi, ha deciso di risolvere alla radice il problema dell’incapacità multimediale dei cittadini. La politica adottata presuppone la creazione di un modello di scuola digitale. In parole povere, i 9 milioni di studenti italiani, tra una poesia di Ungaretti e un’equazione parametrica, dovranno diventare esperti della rete.

Renzo Turatto è a capo del gruppo sull’ “E-Government”, che sta lavorando per la realizzazione di un sistema che consenta ai cittadini di completare online l’intero iter di un documento. I principali servizi in uso sono i collegamenti alla banca dati dell’Anagrafe Tributaria e alle Camere di Commercio. . La ratio dei servizi di e-government è la creazione di un canale di contatto tra lo Stato e il cittadino attraverso Internet. Attualmente sono in fase di digitalizzazione i ministeri di Giustizia, Istruzione e Sanità.

Le smart communities sono l’oggetto dei lavori del gruppo coordinato da Mario Calderini. Per smart community si intende quell’organizzazione reale che punta allo sviluppo della tecnologia, studiando i cambiamenti da essa provocati nell’economia mondiale. Il Governo si sta applicando per fornire infrastrutture necessarie per l’esistenza delle comunità.
Giuseppe Liucci

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