Gedi cederà L’Espresso, giornalisti pronti allo sciopero

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Gedi pronta a dismettere il settimanale L’Espresso, c’è già un gruppo editoriale pronta a subentrare nella proprietà. La notizia, che era già nell’aria da mesi, è diventata (semi) ufficiale nelle ultime ore. A voler entrare nella compagine editoriale de L’Espresso è il gruppo Bfc Media. La cui proprietà è riconducibile a Danilo Iervolino, imprenditore campano già titolare dell’Università telematica Uni Pegaso e da poco anche proprietario del club di calcio in serie A della Salernitana.

Il nuovo corso di Gedi conferma la volontà di volersi “liberare” dell’ingombrante settimanale. Ingombrante, soprattutto, per i costi e le perdite che la testata rappresenterebbe ogni anno per il gruppo editoriale che gravita oggi attorno alla galassia della famiglia Elkann-Agnelli. L’Espresso, dunque, potrebbe entrare in Bfc Media che oggi edita i mensili Forbes, Bluerating, Private, Asset Class, Cosmo, Bike, Robb Report e il trisettimanale Trotto e Turf; e gestisce i canali televisivi BFC (satellite, streaming), Bike (Sky, HbbTV, streaming) e Equos Tv (HbbTV, streaming). La notizia è stata accolta (male) dai giornalisti de L’Espresso.

Il comitato di redazione è pronto ad “accogliere” la trattativa con uno sciopero. Ieri i giornalisti hanno affermato di aver incontrato l’amministratore delegato Gedi Maurizio Scanavino. Che ha confermato loro la volontà di vendere, dopo lunghi mesi passati a smentire. Il cdr de L’Espresso ha messo nero su bianco il suo malumore. “Abbiamo incontrato questa sera l’amministratore delegato del gruppo Gedi Maurizio Scanavino per chiedergli chiarimenti riguardo le voci di vendita dell’Espresso al gruppo editoriale Bfc Media controllato dalla famiglia Iervolino”.

E dunque. “Di fronte alle richieste del comitato di redazione, l’ad ha dichiarato che l’azienda non ha ricevuto alcuna proposta formalizzata. Dopo mesi di smentite e dichiarazioni in senso contrario, senza che mai negli ultimi anni sia stato presentato alla redazione un chiaro piano di iniziative e di sviluppo per la testata, di fatto per la prima volta viene ammessa la volontà di vendere”. I giornalisti de L’Espresso sono infuriati. “I redattori dell’Espresso denunciano piani aziendali che mirano a tagliare una voce libera e critica del panorama giornalistico italiano. Siamo preoccupati per il destino del nostro settimanale e di tutte le testate giornalistiche di un editore che non si è fatto scrupolo a definire non coerente con le strategie del gruppo il primo newsmagazine di inchiesta italiano”.

Quindi l’annuncio. “Alla luce di questo l’assemblea dei giornalisti ha consegnato un pacchetto di giornate di sciopero al Cdr, riservandosi ogni ulteriore iniziativa a tutela del lavoro della redazione e del valore di una testata con 67 anni di storia, protagonista di battaglie civili, politiche e culturali che hanno inciso in maniera determinante nella nostra società”.

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