FREQUENZE TV. PIATTO RICCO MI CI FICCO

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Le aziende che controllano le ‘torri di trasmissione’ (utilizzate per diffondere i segnali di broadcasting tv, telefonia e mobile tv) saranno presto chiamate a partecipare all’asta per l’assegnazione delle frequenze UHF.
Mentre, infatti, è ancora in corso il passaggio al digitale, già è stato deciso che i canali dal 61 al 69 dovranno essere destinati a nuovi servizi di comunicazione mobile e di conseguenza abbandonati dagli attuali ‘occupanti’, televisioni grandi e piccole di tutta Italia.
Questa decisione ha scatenato da una parte la protesta delle emittenti locali che vedono ridursi i canali a disposizione, mettendo in forse l’esistenza stessa di alcune di esse soprattutto nelle regioni più ‘affollate’.
Dall’altra le società che possiedono le ‘postazioni’ di trasmissione stanno cercando di essere finanziariamente pronte ad offrire i 4-5 miliardi di euro per aggiudicarsi la maggior porzione possibile delle frequenze che verranno messe all’asta dal Ministero. L’importanza dell’affare è racchiuso in questa semplice considerazione: è vero che il prezzo di assegnazione è di 5 miliardi, ma valutazioni di mercato moltiplicano per almeno 4 volte il valore della porzione di spettro radioelettrico.

Nelle grandi manovre di queste ultime settimane sono coinvolte la DMT, che possiede la maggior parte delle ‘torri’, Elettronica Industriale, società controllata interamente da Mediaset attraverso RTI SpA e anche Tivuitalia Spa, operatore di rete controllato da Screen Service.

Ecco allora che DMT ed Elettronica Industriale hanno avviato una trattativa in esclusiva per la ‘fusione’ delle rispettive attività. Solo 4 anni fa DMT aveva cercato di acquistare da Elettronica Industriale le postazioni, ricevendone un netto rifiuto.

Ora l’accordo si presenta con altre basi: entro il 30 giugno verrà studiata una formula che porti Elettronica Industriale a possedere il 60% delle azioni DMT, lasciando che quest’ultima resti quotata in borsa.

Su Tivuitalia, che fornisce il servizio a vari operatori tra i quali i network sportivi di Sportitalia, il quotidiano il Riformista riferiva a fine marzo voci di un interessamento della stessa DMT per rilevare la rete di ripetitori. Screen Service ha smentito categoricamente eventuali cessioni, ha ribadito che la controllata Tivuitalia continuerà ad operare come fornitore dei servizi di emissione e che anzi il gruppo Mediaset è e continua ad essere un cliente per gli apparati digitali forniti dall’azienda bresciana. (ANONYMOUS)

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