Nel Parlamento francese è scontro frontale tra maggioranza e opposizione sul progetto di riforma del sistema televisivo pubblico del presidente Sarkozy, che prevede l’abolizione della pubblicità a partire dalle 20 e la nomina diretta del presidente da parte del capo dello Stato.
L’opposizione denuncia la legge come “liberticida” e ha avviato una serie di procedure – moltiplicazione di emendamenti, richieste continue di quorum – per rallentarne l’iter di approvazione, facendo così slittare la data prevista per l’inizio della nuova programmazione della tv pubblica, il 5 gennaio. Il ministro della comunicazione, Christine Albanel, critica l’atteggiamento socialista parlando di “negazione della democrazia”, mentre Christian Paul, deputato del Partito socialista, si difende: “Non è ostruzionismo ma resistenza”.
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