FRANCIA, L’ASSEMBLEA SI PREPARA AL NUOVO SCONTRO SUL DDL CONTRO LA PIRATERIA ONLINE

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Riprenderà questa sera, in Assemblea, la discussione sulla proposta di legge francese contro la pirateria multimediale. Il testo è già stato respinto dai deputati lo scorso 9 aprile con 21 voti contrari e 15 favorevoli.

Il voto contrario è stato causato dall’inasprimento del testo da parte della Commissione mista paritaria che prevedeva la sanzionare dei download illegali – dopo aver ricevuto due avvertimenti per eMail (il c.d. principio dei tre strikes) – con un taglio dell’accesso a Internet tra i due mesi e un anno. La Commissione aveva, infatti, stabilito che gli utenti colpevoli dovessero continuare a pagare l’abbonamento ad Internet anche se privati della connessione. L’Assemblea aveva così deciso di non accogliere l’emendamento votato all’unanimità dai deputati, contro il parere del governo, che prevedeva l’esonero dal pagamento dell’abbonamento durante il periodo di sospensione della linea Internet, perché questo avrebbe apportato un danno ai service provider.

Se il progetto di legge venisse approvato, la Francia si troverebbe in una posizione molto delicata nei confronti dell’Europa. Infatti, la Commissione Industria dell’Europarlamento ha, in seconda lettura, ripristinato un emendamento in base al quale “nessuna restrizione può essere imposta ai diritti e alle libertà fondamentali degli utenti, senza una previa autorizzazione da parte delle autorità giudiziarie (…) salvo quando è minacciata la sicurezza pubblica”. Ma la Francia non è la prima Nazione a muoversi nella direzione della lotta al download illegale. Infatti, in Gran Bretagna, nel luglio scorso, i provider hanno siglato un accordo con l’industria per ridurre il downloading illegale, inviando delle lettere d’avvertimento agli utenti. Ma non sono previste sanzioni. Un accordo simile è stato concluso in Irlanda lo scorso gennaio e consentirà agli aventi diritto di ottenere gli indirizzi IP degli internauti colpevoli per comminare le multe prevista dalla legge. In Svezia i quattro proprietari di The Pirate Bay, il più noto sito di file-sharing del mondo, sono stati condannati a un anno di prigione e a 2,7 milioni di euro per risarcire i danni prodotti e gli interessi mentre in Germania, dopo l’entrata in vigore nel 2008 della legge che prevede multe fino a 10 mila euro per ogni file scaricato illegalmente, i tribunali hanno dovuto far fronte a diverse questioni perché il testo s’è rivelato difficilmente applicabile.

Un blog del sito di “Le Figaro”, critica, nella (“assurda”) proposta di legge francese, in particolare, la possibilità di controllare il contenuto delle mail. Infatti – sempre secondo il blog -, in occasione dei dibattiti sulla legge, è emersa una nuova categoria fra le tecnologie che possono servire a scambiare contenuti illeciti: quella “di mezzi di comunicazioni elettroniche”, nella quale rientrano anche tutti i mezzi di comunicazione privati, come le messaggerie istantanee (MSN) o le mail. Ma ciò non andrebbe a violare la libertà della corrispondenza privata? Inoltre, il progetto di legge prevede che “la persona che fornisce accesso a servizi di comunicazione al pubblico on line o di comunicazioni elettroniche ha l’obbligo di controllare che non venga effettuato download illegale.
Alcuni membri della maggioranza si oppongono al testo definendolo “inapplicabile” per quanto riguarda il principio del taglio della linea Internet, proponendo invece una multa per i pirati.
L’opposizione invece parla di testo repressivo che, a suo parere, mette gli uni contro gli altri internauti e artisti senza portare un euro aggiuntivo agli aventi diritto e in aperta contraddizione con la legislazione europea. Non resta che attendere l’apertura dei lavori dell’Assemblea per vedere come andrà a finire.
Fabiana Cammarano

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