I colleghi de La Stampa e quelli della Fnsi si schierano al fianco di Maurizio Bosio, il fotografo preso a pugni dai parenti della bimba di due anni travolta e uccisa, nei giorni scorsi, presso l’ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Per i giornalisti del comitato di redazione de La Stampa, si tratta di “un’aggressione brutale quanto insensata: Maurizio Bosio è stato spintonato e preso a pugni ed è stato poi soccorso nello stesso ospedale. I medici che lo hanno visitato gli hanno riscontrato la rottura del setto nasale e gli hanno dato una prognosi di 14 giorni”. Per questo, il cdr del quotidiano torinese ha espresso “vicinanza e solidarietà a Maurizio”. “Si tratta – scrive il Cdr – di un episodio grave, l’ennesimo, che ancora una volta sottolinea il pesante clima di tensione e diffidenza in cui siamo costretti a lavorare. Un clima intollerabile perché la nostra unica colpa, se così possiamo definirla, è quella di dare conto ai lettori di ciò che accade, con scrupolo e puntualità. Quello che continueremo a fare. A Maurizio tutta la nostra solidarietà e l’invito a non mollare”.
A Bosio è arrivata la solidarietà anche da parte della Fnsi, con il presidente Vittorio di Trapani che su X ha riferito di aver sentito al telefono il fotografo. Anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Stefano Tallia, ha posto il dito su quello che ha definito “l’ennesimo campanello d’allarme di un clima sempre più ostile nei confronti di chi fa informazione”. “Oltre a esprimere solidarietà e vicinanza a Maurizio – ha scritto Tallia – non posso che augurarmi che i responsabili di questo intollerabile gesto di violenza vengano individuati e chiamati a rispondere delle loro azioni”.
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