Paolo Corsini, presidente di Lettera22, l’Associazione di giornalisti e operatori della comunicazione, fa sapere che la Federazione nazionale della stampa italiana ha appoggiato l’Ordine dei giornalisti nella emanazione di un documento che indica le esatte denominazioni da usare ogni qualvolta i giornalisti trattino temi quali immigrazione e clandestinità, specificando i casi nei quali ciascuna di esse è più appropriata. Tra le perle di questo prontuario politically correct vi è la rigorosa distinzione tra “richiedente asilo”, “rifugiato”, “beneficiario di protezione umanitaria”, “vittima della tratta”, “migrante”, “immigrato” e “migrante irregolare”: perifrasi, quest’ultima, che sostituisce il comune ed, evidentemente, indelicato “clandestino”, per il quale si suggerisce anche, nei casi di persona che sia rimasta sul territorio “dopo la scadenza del visto d’ingresso”, la dicitura di “overstayer”.
Fabiana Cammarano
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
L’accreditamento dei giornalisti nei palazzi delle istituzioni non è un fatto tecnico, né un rituale.…
La richiesta è arrivata con toni insolitamente diretti. Intervenendo al convegno «Lo strapotere delle big…
Con il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del 20 novembre 2025…
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…