“La vicenda di EPolis, che coinvolge centoquarantasei lavoratori, la gran parte dei quali giornalisti (118), ha avuto sviluppi drammatici. L’azienda non ha rispettato le intese relative alle retribuzioni pregresse limitandosi a pagare, in ritardo, la prima rata prevista dagli accordi siglati al Ministero. I colleghi oggi sono senza reddito e vantano ancora il pagamento di tre mensilità (luglio, agosto e settembre) senza contare che EPolis spa è debitrice di considerevoli cifre nei confronti degli istituti di categoria, come l’Inpgi, la Casagit ed il Fondo complementare. Altro denaro di cui sono titolari i colleghi e che a loro viene sottratto”. È quanto si legge in una nota pubblicata dalla Fnsi.
“La Federazione nazionale della stampa italiana è intervenuta presso il ministero del Lavoro affinchè sia attivata la cassa integrazione guadagni straordinaria prevista dall’intesa sottoscritta il 7 ottobre al Ministero”.
“L’editore Rigotti aveva ipotizzato l’avvio di nuove iniziative locali ad opera di gruppi d’imprenditori locali. Vengono accreditate date ed ipotesi, ma, al momento, nulla è ancora avvenuto. Il Sindacato dei giornalisti ribadisce che queste eventuali nuove iniziative devono ridare prioritariamente lavoro ai colleghi in cassa integrazione e riattivare la rete delle collaborazioni giornalistiche che sono state utilizzate nel corso di questi anni da EPolis”.
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