Alessandra Costante
La Fnsi e le Assostampa regionali plaudono alle parole di Giorgia Meloni che apre all’equo compenso. Ma chiede al governo di adoperarsi per risolvere gli altri, e pressanti, problemi della categoria giornalistica a cominciare dal caso querele bavaglio. Le Assostampa in una nota hanno espresso il loro plauso: “Le associazioni regionali di Stampa di Val d’Aosta, Liguria, Toscana, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Sardegna, Veneto, Campania, Sicilia, Marche, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Umbria considerano incoraggianti le parole sull’equo compenso pronunciate dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ieri nel corso della conferenza stampa organizzata dal Cnog e dalla Stampa parlamentare. Come sottolineato della segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, si tratta – si legge in una nota delle Associazioni di Stampa – di aperture importanti che ci auguriamo siano seguite dall’adozione di atti concreti. Come rappresentanti di associazioni sindacali che operano quotidianamente nei territori del Paese siamo i primi testimoni delle difficoltà che vive la categoria a causa di un lavoro sempre più precario, di un mercato sempre più asfittico e degli attacchi, spesso anche violenti, agli operatori dell’informazione”.
Dalla Fnsi soddisfazione è arrivata dalla segretaria generale Alessandra Costante: “Garantire condizioni di lavoro dignitose a migliaia di giornalisti inquadrati come collaboratori coordinati e continuativi, se non costretti a lavorare a cottimo per pochi spiccioli, è un passaggio indispensabile per assicurare ai cittadini un’informazione di qualità, libera da qualsiasi forma di condizionamento”. E ancora: “L’approvazione della proposta di Ordine e Fnsi sull’equo compenso per i giornalisti non contrattualizzati è il primo banco di prova al quale, come sottolineato dalla segretaria generale Alessandra Costante, è atteso il governo. Eguale attenzione da parte di Palazzo Chigi auspichiamo sulla rimozione di alcune forme di bavaglio che mortificano la libertà di informazione nel nostro Paese. La legge sulla presunzione di innocenza, approvata nella seconda parte della passata legislatura, rappresenta un unicum nell’Ue perché impedisce ai cittadini di conoscere notizie di indubbia rilevanza pubblica. Lo stesso discorso vale per il divieto di pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare, recentemente reintrodotto”.
Per queste ragioni, “nell’accogliere con favore la volontà della presidente Meloni di avviare tavoli di confronto, saremo al fianco della Fnsi nella battaglia per la messa a punto di un sistema di tutele e garanzie che rafforzino il lavoro dei giornalisti in Italia e all’estero e rimuovano dall’ordinamento italiano le limitazioni al diritto di cronaca, a cominciare – concludono le Assostampa – dalla vergogna della pena carceraria per il reato di diffamazione a mezzo stampa”.
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