FINANZIAMENTI ALL’EDITORIA: SERVIVA UNA RIFORMA, NON LA SCURE (CORRIERE DELLA SERA)

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I pasticci consumati all’ombra della legge sui finanziamenti all’editoria sono sotto gli occhi di tutti. E se prima (non avendo un partito alle spalle) bastava trovare due parlamentari pronti a dichiarare di essere alla guida di un movimento politico inventato per l’occasione per ottenere soldi per carta stampata e piccole tv, la situazione non è cambiata quando questo sistema è stato cancellato. Tutti quei giornali si sono trasformati in cooperative e i fondi sono arrivati lo stesso. Così abbiamo anche cooperative che controllano le società editrici, nate solo per ottenere quei finanziamenti.
E allora perché non va bene il taglio arrivato con la legge Finanziaria che si discute in questi giorni in Parlamento? Non va bene perché non siamo davanti a una riforma ragionata di un sistema per tanti versi malato, ma solo di fronte all’uso indiscriminato della scure. Molti giornali sarebbero costretti a chiudere o perlomeno a ridursi drasticamente.

(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)

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