La Fieg sollecita al governo la riforma dell’editoria da fare subito dopo la pausa estiva e chiede subito certezza sulle tariffe postali. E’ quanto è emerso in occasione di un incontro a palazzo Chigi con il sottosegretario Paolo Bonaiuti. Oggetto dell’incontro lo stato di salute dell’editoria e le iniziative da adottare nel futuro.
“La situazione delle imprese editrici di giornali è estremamente difficile – ha affermato il presidente della Fieg Carlo Malinconico uscendo dall’incontro – nei primi mesi del 2010 sono almeno cinque i provvedimenti normativi intervenuti in modo disorganico nel settore e tutti con pesanti effetti per le imprese. Da ultimo il decreto del 30 marzo scorso, che ha sospeso, a partire dal 1 aprile, le tariffe postali agevolate per gli abbonamenti ai giornali e che ha rappresentato un ulteriore ed ennesimo colpo ad un settore già duramente colpito da una crisi congiunturale intervenuta su una crisi strutturale mai risolta”.
“Una riforma organica dell’editoria – ha detto Malinconico – è invece quanto mai necessaria per assicurare, con una stampa vitale e ben equipaggiata per affrontare la sfida delle novità del settore, la presenza equilibrata dei diversi mezzi di comunicazione in un mix che è elemento essenziale di una moderna democrazia. Lo si deve alla funzione fondamentale della stampa, da un lato, ma anche alla straordinaria importanza della filiera della carta stampata, che è una realtà imprenditoriale di tutto rilievo con i suoi 241.860 addetti, con un fatturato molto significativo e un indotto di tutto rispetto. Si tratta di economia reale, localizzata nel nostro Paese”.
“Abbiamo, quindi, apprezzato – ha proseguito il presidente della Fieg – l’iniziativa e l’impegno odierni del sottosegretario Bonaiuti e del Dipartimento dell’editoria e abbiamo formulato fin d’ora le nostre proposte, che vanno da una maggiore tutela del contenuto editoriale ad interventi a sostegno dell’innovazione e dell’occupazione, da una maggiore trasparenza del mercato pubblicitario al potenziamento della comunicazione istituzionale, dall’ammodernamento della rete delle edicole, alla promozione della lettura, alla razionalizzazione e alla moralizzazione delle provvidenze pubbliche che devono comunque essere salvaguardate e garantite in modo certo e non aleatorio a chi ne ha diritto. Abbiamo insistito perché sia salvaguardata la rete delle nostre agenzie di notizie in Italia e all’Estero come una risorsa, una vera ‘antenna’ dell’Italia nel mondo. È un primo contributo che in tempi brevissimi, prima dell’autunno, affineremo”.
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