Fieg chiede al governo lo sblocco delle risorse per l’editoria

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Dopo la Fnsi, anche la Fieg si unisce all’appello affinché il governo e il parlamento sblocchino le risorse già stanziate per sostenere il comparto dell’editoria. I problemi che attanagliano un comparto economico che è in difficoltà ormai da anni si sono aggravati. Dopo il Covid, lo shortage che ha mandato in tilt i prezzi delle materie prime tra cui la carta e, last but not least, la guerra tra Russia e Ucraina che ha avuto pesantissime ripercussioni sul costo dell’energia. Un fatto di sicuro non secondario dal momento che le cartiere sono, notoriamente, tra gli stabilimenti più energivori.

La Federazione italiana degli editori dei giornali ha dunque unito la sua voce a quella della Fnsi che, con il segretario generale Raffaele Lorusso, aveva chiesto in un’intervista rilasciata a Radio Radicale di procedere con l’assegnazione. Come ha spiegato Lorusso e come conferma la Fieg, basterebbe poco, magari un semplice decreto del presidente del consiglio dei ministri, per far arrivare le risorse per l’editoria alle aziende.

“Gli editori della Fieg, riuniti nel Consiglio generale tenutosi oggi (ieri ndr), auspicano che il Governo completi, nel disbrigo degli affari correnti, l’attività di definizione delle misure per l’utilizzo delle risorse già stanziate e disponibili del Fondo straordinario per l’editoria del 2022 e proceda nell’attuazione degli interventi di sostegno al settore già decisi da tempo (credito carta e distribuzione)”, si legge in una nota. Che prosegue: “Gli editori della Fieg, ricordando i buoni risultati ottenuti insieme all’Anci con la campagna “Educazione alla cittadinanza” per l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole, hanno inoltre deciso di avviare agli inizi di settembre una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini per la partecipazione attiva al voto, con l’invito ad informarsi sui giornali, on-line e cartacei, mezzi di informazione attendibili e di qualità”.

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