La Fieg rivolge l’appello al governo affinché decida il prima possibile come e quando utilizzare le risorse stanziate nel fondo straordinario per l’editoria. Gli editori dei quotidiani hanno sottolineato, ancora una volta, quanto sia difficile la situazione attuale e perciò hanno ribadito la loro richiesta d’aiuto all’esecutivo. A pesare, in maniera sempre più grave, sulle casse dei quotidiani sono i rilevantissimi aumenti dell’energia e della carta.
Questa volta, gli editori della Fieg, che ieri si sono riuniti nel consiglio generale hanno inviato al governo il loro appello e lo hanno messo nero su bianco in una nota. Per la Fieg: “il Governo” deve “definire con la massima sollecitudine possibile le misure per l’utilizzo delle risorse già stanziate e disponibili del Fondo straordinario per l’editoria del 2022 che dovevano essere individuate entro la fine dello scorso mese di marzo”.
Lo scenario, per gli editori, non è per niente roseo. E la crisi preme, sempre più pressante, sulle prospettive e sul futuro di decine e decine di testate giornalistiche italiane: “Gli editori sottolineano l’ulteriore aggravarsi della crisi dell’editoria giornalistica anche a seguito dei rilevanti incrementi dei costi di produzione (carta ed energia)”. Un circolo vizioso che ha indotto molte testate a ridurre la foliazione o a chiedere un impegno economico maggiore ai lettori, arrotondando il prezzo di copertina.
Ma non basta. Fieg ha spiegato: “Esprimendo soddisfazione per la pubblicazione della lista per l’accesso al beneficio del credito d’imposta per la carta acquistata nel 2019 e nel 2020, auspicano che in tempi rapidi si proceda alla presentazione delle domande per il credito della carta acquistata nel 2021 e per il credito sulle spese di distribuzione sostenute nel 2020 che, previsto dal decreto-legge sostegni bis del giugno 2021, a distanza di dodici mesi è tuttora in attesa di attuazione”.
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