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Facebook, l’acquisto di WhatsApp finisce sotto i riflettori della Ue

Mark Zuckerberg

L’acquisto di WhatsApp  da parte di Facebook potrebbe finire sotto i riflettori dell’autorità antitrust europea, dopo che il gruppo che gestisce il famoso social network ha chiesto alla Commissione europea di fare controlli sull’accordo da 19 miliardi di dollari per cercare di evitare potenziali indagini sulla concorrenza in diversi Paesi dell’Unione.
La richiesta di Menlo Park rappresenta un’inattesa svolta all’interno dell’intesa miliardaria, che è già stata approvata negli Stati Uniti ma che sta facendo aumentare le preoccupazioni tra le società di telecomunicazioni europee. Nessuno si aspettava che l’Ue potesse rivedere i termini dell’accordo anche perché l’acquisto non farà crescere i ricavi di Facebook.
La notizia è riportata da persone informate sui fatti citate dal Wall Street Journal. L’antitrust europeo ha già informato le autorità dei Paesi dell’Unione. All’interno della richiesta il gruppo fondato da Mark Zuckerberg avrebbe citato potenziali indagini in Gran Bretagna, Spagna e Cipro.
Adesso l’antitrust Ue attende il via libera dei singoli Stati per poter iniziare i suoi controlli. Con questa mossa Facebook fa capire di volersi presentare davanti alla Commissione rispetto che essere giudicato più avanti dalle autorità nazionali, che sono tenute sotto pressione dagli interessi locali delle compagnie telefoniche.
Il timore di indagini arriva dopo l’aumento delle pressioni dei regolatori europei nei confronti dei gruppi tecnologici americani, che coinvolgono le norme antitrust, la privacy e le tasse. Facebook è una delle società statunitensi che sta affrontando indagini in Francia: due settimane fa la corte europea aveva chiesto a Google di migliorare i suoi sforzi per il diritto all’oblio, ordinando al gigante di Mountain View e ai suoi concorrenti di cancellare i link a dati personali sensibili.

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