EUROPARLAMENTO/ APPROVATI I PIANI PER LIBERARE LE FREQUENZE IN BANDA 800MHZ PER IL MOBILE BROADBAND

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Il Parlamento Europeo ha compiuto ieri un passo decisivo, approvando in prima lettura ed a larga maggioranza il Radio Spectrum Policy che entro gennaio 2013 punterà allo sgombero dello spettro a 800 Mhz a favore della banda larga mobile. Un impegno che gli Stati membri dell’Unione dovranno mantenere per il raggiungimento di uno degli obiettivi cruciali della Agenda Digitale. “Voglio che l’Europa abbia la migliore banda larga e la velocità più alta – ha dichiarato il relatore Gunnar Hökmark(PPE, ES) – perché solo così saremo riferimento allo sviluppo di tutti i nuovi servizi cruciali per l’economia moderna. Voglio che l’Europa sia il riferimento per la prossima generazione di Google, Yahoo, Apple e tutte le altre aziende che sono manifestazioni di competitività e innovazione”. Secondo il testo sottoposto a votazione, la diffusione di connessioni Internet senza fili con frequenze radio dedicate è l’unica strada per superare il digital devide, garantendo il libero accesso alla banda larga a tutti i cittadini europei, soprattutto quelli residenti in zone remote. Un traguardo che potrebbe essere raggiunto mettendo a disposizione il cd. dividendo digitale ovvero le frequenze liberate dalla transizione dal segnale analogico a quello digitale compiuta nei vari stati membri. Il che consentirà un più immediato accesso ai servizi Internet ad alta velocità, di almeno 30Mbps entro il 2020, si legge nel piano approvato con 615 voti a favore, 26 contrari e 16 astensioni.

Un colpo di acceleratore dunque a quello che è il primo programma comunitario in materia di spettro radio, le cui regole di condivisione fra operatori ed utenti dovranno essere stabilite a livello europeo mentre di competenza nazionale è l’assegnazione delle rispettive frequenze. Nessuna scusa dunque per paesi come l’Italia dove le emittenti televisive locali chiedono maggiori incentivi per liberare il campo rispetto al 10% dell’introito previsto dall’asta Lte salva bilancio voluto dal Ministro Tremonti, o ancora il Regno Unito (asta prevista entro il 2012) e l’Olanda dove su quelle frequenze si trovano ancora alcune tv digitali.
Con un emendamento gli eurodeputati hanno però assicurato ai singoli governi nazionali l’opportunità di una proroga sino al 2015 nell’eventualità di problemi di coordinamento con le frequenze di paesi terzi. Un’ulteriore modifica è stata apportata al testo originale, prevedendo sempre per il 2015 la liberazione delle bande di 1,5 GHz e 2,3 GHz ed uno spettro radio per il traffico internet di almeno 1200Mhz al fine di consentire l’offerta di servizi di qualità. Per il 27 maggio è fissata la discussione dei Ministri Ue sulla proposta legislativa in Consiglio, per un accordo definitivo su di un testo comune. Intanto plaudono agli esiti delle votazioni le due associazioni europee Etno (European telecommunications network operators) e (Gsm association), che hanno così dichiarato: “Con il voto di oggi si riafferma che l’apertura di spettro aggiuntivo ai servizi mobili è cruciale per colmare il gap digitale e raggiungere il target dell’Agenda digitale”. Particolarmente condiviso è lo sforzo armonizzatore dell’Unione nella richiesta di assegnazione di bande diverse da quelle di 800Mhz per estendere la copertura di banda larga a costi più contenuti specie nelle aree rurali.

Manuela Avino

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