EDITORI VITTIME DI PERSECUZIONE DA PARTE DELL’AGCOM: NON RESTA CHE IL TAR

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Con la delibera n. 283/11/CONS l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha apportato rilevanti modifiche al regolamento per la tenuta del registro degli operatori di comunicazione, obbligando molte imprese ad una nuova ed enorme mole di adempimenti in un tempo pari a circa la metà di quello che l’Autorità ha impiegato a pubblicare la delibera, e cioè entro il 31 luglio 2011. La Federazione Italiana Liberi Editori, in una lettera inviata al presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, e a tutti i Commissari, denuncia un simile comportamento che, di fatto, crea «un doppio regime di trasparenza: uno per i giornali di minori dimensioni percettori di contributi e uno per tutti gli altri operatori della comunicazione. Soggetti, questi ultimi, di ben maggiori dimensioni e di maggiore complessità che utilizzano spesso beni pubblici, quali frequenze e numerazione, il cui valore di uso annuale è infinitamente più alto degli importi stanziati a favore del sostegno all’editoria».
Il Presidente della F.I.L.E., Enzo Ghionni, nella lettera, sottolinea come l’Autorità non abbia mai interpellato le imprese editoriali e le loro associazioni, né mai abbia risposto alle istanze di queste ultime, confermando «scarsa attenzione verso l’editoria di dimensioni minori». Per tutto questo, la F.I.L.E. agirà «per vie istituzionali. Ossia ricorrendo presso il Tar avverso la delibera in oggetto».

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