ECCO GLI ORDINI DEL GIORNO CHE IMPEGNANO IL GOVERNO A INCREMENTARE IL FONDO EDITORIA

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Allegato A

Seduta n. 577 di giovedì 26 gennaio 2012

DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 29 DICEMBRE 2011, N. 216, RECANTE PROROGA DI TERMINI PREVISTI DA DISPOSIZIONI LEGISLATIVE (A.C. 4865-A/R)

A.C. 4865 – A/R – Ordini del giorno


La Camera,

premesso che:

la costituzione garantisce il pluralismo dell’informazione e lo stesso Presidente della Repubblica a più volte ricordato al Governo l’impegno ad adoperarsi a tutelare questo principio;

si rischia di creare in Italia una situazione di monopolio dell’informazione a vantaggio, politico ed economico, di quei «soliti noti» che manovrano dietro le quinte dei Palazzi e a detrimento del diritto – assolutamente prioritario sotto il profilo della stessa Costituzione – dell’opinione pubblica a potere «usufruire» di un libero, variegato e approfondito sistema di informazione;

nella situazione attuale, la libertà di informazione è in pericolo, in quanto si sta generando una dipendenza per molte testate, ai fini della propria sopravvivenza, dalla pubblicità; fenomeno questo che potrebbe determinare l’affermazione di situazioni di monopolio delle informazioni da parte di grandi finanziatori;

il rischio è assolutamente concreto e dunque molto urgente la necessità di porvi rimedio: sono infatti decine le testate giornalistiche, di area, affini e di partito, nell’ambito della carta stampata come pure dell’emittenza radiofonica e televisiva a rischiare a breve la chiusura, con migliaia di posti di lavoro appesi a un filo;

occorre decidere con la massima urgenza, perché le aziende editoriali interessate non sono nelle condizioni di poter chiudere i rispettivi bilanci con riferimento alle somme previste per il contributo dell’anno 2011;

la stampa italiana e scesa al 60o posto nella classifica di libertà di stampa, mentre nel 2010 era al 50o posto;

stato sottoscritto, con spirito «bipartisan», dalle varie forze politiche, un emendamento che avrebbe garantito la possibilità per i giornali e le emittenti interessate di continuare ad attingere alle risorse finanziarie previste dal fondo per l’editoria,

impegna il Governo

ad adoperarsi per ricercare i fondi necessari a garantire la sopravvivenza delle varie testate giornalistiche, di area, affini e di partito nell’ambito della carta stampata come pure dell’emittenza radiofonica e televisiva.

9/4865-AR/29.Comaroli, Giulietti, Polledri, Barbieri, Rivolta, Goisis.


La Camera,

premesso che:

il drastico taglio dei fondi per il sostegno all’editoria, operato con la Legge di stabilità 2012, ha messo sull’orlo della chiusura un centinaio di testate, tra quotidiani e periodici, alcune delle quali hanno già chiuso, altre hanno annunciato la cessazione della pubblicazione nelle prossime settimane;

ormai da tempo il fondo editoria sia stato assoggetto ad un accelerato processo di riduzione sino alle attuali dimensioni 53,5 milioni e che, più volte, la Camera dei Deputati – in piena sintonia con l’altro ramo del Parlamento e nella piena convinzione che la qualità, il pluralismo e la completezza dell’informazione costituiscono la misura effettiva della qualità e dello spessore della democrazia – ha sollecitato una maggiore finalizzazione delle risorse pubbliche stanziate a sostegno dell’editoria, un maggior rigore nella selezione dei soggetti beneficiari onde evitare l’accesso a profittatori di circostanza ma nel contempo di garantire il sostegno, e certo ed adeguato, ai veri giornali;

occorre operare con assoluta urgenza per evitare la scomparsa di tale e tanta offerta informativa che produrrebbe la cancellazione di oltre 500.000 copie giornaliere, la perdita di oltre 4000 posti di lavoro tra giornalisti, poligrafici e lavoratori dell’indotto, un colpo durissimo al pluralismo dell’informazione ed una limitazione del diritto dei cittadini ad essere pienamente e correttamente informasti;

più complessivamente, si registra all’interno del settore un pesante malessere e una grande preoccupazione per i rischi della caduta del pluralismo dell’informazione manifestata dalle fasce più accorte della popolazione e dalle massime autorità dello Stato;

nel corso della conversione in legge del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.201 alla Camera dei Deputati, con l’articolo 30 comma 8.bis, all’elenco 3, allegato all’articolo 33, comma 1, della legge 12 novembre 2011, n. 138, accanto agli altri sono stati inseriti «interventi di sostegno all’editoria e al pluralismo dell’informazione»,

impegna il Governo

a procedere rapidamente alla ripartizione dei fondi tra gli interventi indicati nell’elenco 3, allegato all’articolo 33, comma 1, della legge 12 novembre 2011, n. 138, garantendo per il sostegno all’editoria un incremento della dotazione di 100 milioni di euro per l’anno 2012, indispensabile per l’erogazione dei contributi relativi all’anno 2011.

9/4865-AR/74.De Biasi.


La Camera,

premesso che:

i tagli lineari che negli ultimi anni hanno ripetutamente falciato il fondo per l’editoria mettono a serio rischio la sopravvivenza di decine e decine di testate e quindi di centinaia di posti di lavoro e inoltre, determinano un impoverimento del pluralismo informativo, del dibattito pubblico, del patrimonio culturale del nostro Paese;

occorre provvedere con massima urgenza ad una attenta riforma della disciplina relativa alla concessione di contributi e provvidenze per l’editoria allo scopo di garantire l’effettivo pluralismo dell’informazione e la sopravvivenza di diverse testate, altrimenti destinate a sparire dalla scena,

impegna il Governo

nelle more della indispensabile definizione di una organica riforma del sostegno pubblico all’editoria che elimini ogni fonte di spreco e assicuri una rigorosa e trasparente selezione nell’accesso alle risorse, a valutare l’opportunità di adottare iniziative volte ad incrementare il fondo per i contributi pubblici all’editoria in una misura tale che assicuri la necessaria continuità degli interventi per l’anno 2012, permetta la sopravvivenza di tante testate altrimenti costrette alla chiusura, garantisca la tutela del pluralismo dell’informazione.

9/4865-AR/80.Levi, De Biasi, Ghizzoni, Bachelet, Coscia, De Pasquale, De Torre, Lolli, Mazzarella, Melandri, Nicolais, Pes, Rossa, Russo, Siragusa.

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