E ROMA RESTO’ SENZA QUOTIDIANI

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Un cambio d’appalto nella distribuzione di stampa e periodici rischia di mettere in ginocchio la maggior parte delle edicole di Roma, dopo aver causato la perdita del posto di lavoro di circa 230 lavoratori del settore. I primi effetti di quello che si prefigura come un nuovo capitolo della crisi economica nella Capitale sono già visibili: questa mattina molti romani non hanno trovato in edicola i quotidiani, gli allegati o le riviste.

La Eagle Press, la società che ha da poco ottenuto l’appalto e che, dopo la chiusura della Dp (Distribuzione Periodici), ha di fatto il monopolio nella distribuzione, non riesce a servire per tempo tutti i giornalai. Stamani, quindi, c’era chi aveva ricevuto mezzo carico di quotidiani, chi aveva gli allegati ma non le riviste, altri edicolanti hanno invece ritirato i periodici soltanto alle 11 di mattina. Un orario ben oltre il normale. E gli edicolanti sono sul piede di guerra: “Così non si può lavorare- afferma Emiliano, in zona Vescovio- riceviamo i giornali tardi e non sempre tutti. La gente si lamenta”. Ma c’è anche il problema della resa.

Le edicole, infatti, sono ancora piene di merce pagata alla vecchia società di distribuzione, ma che ora nessuno ritira. Che fine faranno quelle riviste e chi pagherà i giornalai? Risposte che per ora nessuno è in grado di dare, ma tra gli edicolanti inizia a girare l’idea di protestare con uno sciopero domenica 26 aprile. Per quel giorno, infatti, Cisl, UilTucs e Snag Confcommercio di categoria hanno indetto un’assemblea generale permanente nei locali di via Scalarini 12.

Questa mattina, invece, davanti la Camera dei Deputati avrebbe dovuto svolgersi una manifestazione promossa dall’Associazione nazionale giornalai edicolanti titolari (Anget). “Non ci è stato permesso di manifestare- spiega il presidente dell’Anget, Mauro Adriani- per cavilli formali, ma abbiamo deciso di riconvocare il sit-in per giovedì prossimo. La situazione è più grave di quello che sembra, l’intero sistema sta implodendo. Riteniamo sbagliata la decisione di cambiare fornitore di servizi di distribuzione, perchè la Eagle Press è gestita da personaggi squallidi, che in passato hanno agito con metodi ricattatori. Così si restringe la pluralità dell’informazione”.

Ma che fine faranno i 230 lavoratori? “Oggi abbiamo un vertice in Prefettura con i rappresentanti del gruppo Repubblica-Espresso, con quelli del Corriere della Sera-Rizzoli e il nuovo distributore, per trovare delle soluzioni- afferma Rocco Lamparelli, della Filt Cgil- c’è il problema degli ammortizzatori sociali, degli stipendi, c’è la resa ferma nelle edicole. E’ necessario imboccare un percorso di trasparenza e regole, che finora non c’è stato”. Lamparelli fa quindi una considerazione: “Due grandi gruppi, come Repubblica e il Corriere della Sera, non si sono posti il problema di pensare alla sorte dei lavoratori. Ora che hanno problemi di distribuzione, e le edicole minacciano la chiusura, si mettono a piangere?”. (Agenzia Dire 28/04/09)

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