Si è aperto un nuovo fronte nella bagarre per i diritti tv del campionato italiano di Serie A. Il fine settimana appena trascorso ha lasciato strascichi polemici e punture avvelenate: i tifosi dell’Inter e della Lazio non hanno potuto seguire le partite della loro squadra del cuore per un problema ai server che ha penalizzato la trasmissione del segnale in streaming di Dazn. Ciò ha sollevato reazioni piccatissime a tutti i livelli: dai tifosi che si sono rivoltati sul web fino a volti noti della televisione e del giornalismo, come il direttore del Tg di La 7 Enrico Mentana, interista notorio, che ha protestato per il disservizio.
Dazn si è scusata e ha promesso rimborsi agli abbonati. Quindi ha spiegato che i disservizi sono stati dovuti a un down nei sistemi messi a disposizione da Comcast: “Stiamo indagando il problema originato dal nostro partner Comcast Technology Solutions (CTS), che ha avuto un impatto su DAZN e su altri broadcaster europei. Malgrado il problema si sia ora risolto, consapevoli dell’effetto che questa situazione ha avuto soprattutto sui tifosi, offriremo opportuni indennizzi, che saranno comunicati nei prossimi giorni, a coloro che hanno riscontrato anomalie durante le partite del pomeriggio”.
Succede che in tralice sia stata letta la polemica: Comcast possiede uno dei più consistenti pacchetti azionari del network di Sky che è stata pesantemente colpita dall’aggiudicazione dei diritti tv per la Serie A del prossimo triennio a favore proprio di Dazn. Va detto, però, che i disservizi hanno riguardato anche altri due player in streaming estranei alla bagarre calcistica e a quella italiana in particolare. Però qualcuno ha fatto notare che nessun disservizio è stato registrato sul canale 209 di Sky collegato alla programmazione colpita dai problemi tecnici.
Intanto la Lega Serie A, evidentemente preoccupata, ha chiesto a Dazn di fornire le più ampie garanzie perché le gare vengano effettivamente proposte al pubblico senza problemi di sorta e affinché “episodi del genere” vengano “scongiurati in futuro”. L’indiscrezione è stata riportata da Repubblica, aprendo un altro fronte potenzialmente rovente: quello delle penali.
Insomma, il braccio di ferro sui diritti del calcio – uno dei pochissimi affari davvero remunerativi nel mondo dei media italiani – continua e la contrapposizione tra le diverse fazioni si preannuncia lunga e tesissima.
Marina Pisacane
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