DOMANI CONSIGLIO AGCOM. ORDINE DEL GIORNO: TARIFFE TERMINAZIONE E CASO TRAVAGLIO

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Domani si riunisce il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. All’ordine del giorno si sono: le nuove tariffe di terminazione per il fisso, l’avvio dell’esame per il mobile, il caso Travaglio.
Per tariffe di terminazione su fisso si intende il pedaggio che ogni compagnia fa pagare alle altre per terminare le chiamate sulla propria rete. Sul punto si è già espressa la Commissione europea ponendosi a favore della simmetria e l’Autorità italiana ha messo a punto un provvedimento, che potrebbe essere varato già domani, che prevede un ritocco graduale dei prezzi fino ad arrivare a un’unica tariffa di 0,57 centesimi di euro al minuto entro il 2010. In direzione opposta spingono gli operatori alternativi che sono per un ritardo di questo percorso.
Per le terminazioni sul mobile l’Autorità è orientata a riduzioni morbide, nel senso che, giudicando il mercato italiano competitivo e aperto, non si ritiene per il momento di dover abbassare il livello di tariffe in modo drastico.
In un confronto con la Francia, infatti, il tasso di concentrazione del mercato d’Oltralpe è del 3,734% (superiore alla media europea) a fronte del 3,132% nel nostro Paese (inferiore alla media Ue). Inoltre, i prezzi al dettaglio francesi sono superiori a quelli italiani dell’80% e, mentre nel nostro mercato ci sono quattro grandi operatori, Oltralpe ci sono due compagnie molto forti e una terza abbastanza distanziata.
All’esame della Commissione Infrastrutture e Reti dell’Autorità, inoltre, approderà domani il nuovo piano di numerazione per i numeri mobili e l’offerta di riferimento di Telecom annuale sulla telefonia fissa, cioè i prezzi di raccolta e terminazione che gli altri operatori pagano all’incumbent per l’utilizzo dei servizi di connettività di Telecom Italia.
Per quanto riguarda il caso sollevato dalle affermazioni del giornalista Travaglio sull’on. Schifani, l’Autorità cercherà di capire se ci sono gli estremi per un’eventuale violazione degli obblighi del servizio pubblico della Rai. L’Autorità potrebbe decidere di intervenire su “Che tempo che fa”, ma anche sulla puntata di Annozero del primo maggio, con il servizio sul V2-Day di Beppe Grillo, sulla quale ha già aperto un’istruttoria.
L’intervento di vigilanza sull’applicazione del contratto di servizio è previsto nell’articolo 48 del Testo Unico della Radiotelevisione. In ballo ci sarebbe, in particolare, l’articolo 4 dello stesso Testo Unico, che impone come obbligo alla tv pubblica il rispetto dei “diritti fondamentali della persona”. Ma il risultato del dibattito in Autorità non è scontato: ci sarebbero, infatti, posizioni favorevoli a una multa immediata all’azienda (si andrebbe da 5 mila a 52 mila euro) e altre, invece, pronte a mettere in discussione la titolarità stessa dell’organismo di garanzia a intervenire sulle linee editoriali dei programmi tv. (A tal proposito si veda anche la news precedente: “Rai: Giulietti, Agcom non si faccia condizionare da politica”).
Fabiana Cammarano

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