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DINO GRECO SUL FUTURO DI LIBERAZIONE: “INVESTIREMO SUL RILANCIO DEL GIORNALE”

“Bisognerà attendere ancora, forse fine febbraio, per veder sciolta la riserva sulla vendita: e quel che è certo è che investiremo sul rilancio del giornale che sarà unico, non appaltato all’esterno né inserto di un altro”. A parlare è il neo-direttore politico di “Liberazione” Dino Greco.
“Unico vincolo con la proprietà il non scioglimento di Rifondazione Comunista”, spiega Greco. “Per il resto – aggiunge – piena autonomia di ricerca, elaborazione e approfondimento: non saremo, insomma, la cinghia di trasmissione ed io non sarò l’esecutore testamentario”. Per nulla scosso da diaspore e polemiche delle ultime settimane, Greco tira dritto per la sua strada: fare un giornale laico, perché “di laicità c’è bisogno come l’ossigeno”, vicino ai problemi della gente, il lavoro innanzitutto, un tema abbandonato o quanto meno offuscato.
“Bisogna ri-radicarsi nel territorio, tra la nostra gente, i lavoratori, gli sfruttati – precisa – per ricostruire le radici recise col mondo del lavoro, coi ceti meno abbienti, con i poveri, così come nelle politiche sociali e nelle stesse politiche culturali: ricreare, insomma, la speranza collettiva di riscatto, di cui il giornale deve farsi portatore e portavoce e anche strumento di riorganizzazione democratica”.
E sulla voci che parlano di fine gennaio quale termine ultimo per decidere da parte del Prc circa un’eventuale vendita? “E’ più ampio il lasso di tempo”, taglia corto Greco. Si avvierà così un piano di rilancio, di ristrutturazione e rientro economico, molto probabilmente si accederà ai prepensionamenti ex-legge 416, e si avrà un nuovo
piano editoriale. “Lavoriamo per il rilancio di Liberazione, il quotidiano comunista: le risorse umane ed intellettuali ci sono, come le volontà e le possibilità – conclude Greco – diceva Marx è nella prassi che si verifica la verità di una teoria: fuori dalla prassi tutto può esser vero e tutto può essere falso”.

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