DIFFAMATO SU FACEBOOK, PRIMARIO CHIAMA LA POLIZIA

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Social network pericolosi, continua l’allarme. L’uso disinvolto di questi sistemi di comunicazione di massa in rete colpisce a tutti i livelli e a tutte le età. Una delle ultime “vittime” è un noto professionista mestrino, il dottor Tito Sala, 59 anni, primario di Otorinolaringoiatria all’ospedale di Piove di Sacco (Pd) caduto nella rete di un diffamatore su Facebook.

La sua vicenda dimostra ancora una volta quanto sia difficile apparire su un social network se si diventa “preda” di qualcuno.

«Ho messo il mio profilo Facebook», racconta il primario, «più che altro per fare un piacere a mia figlia e alla mia compagna di Mestre e tutto è filato liscio fino a poco prima di Natale. Verso il venti dicembre ma anche dopo Natale vengo a sapere che una persona di Milano che appare su Facebook con una foto da palestrato ha iniziato a diffamarmi scrivendo alle amiche della mia compagna. Prima poche parole allusive, poi vere e proprie accusa sulla mia persona, senza alcuna ragione».

Il dottor Tito Sala cerca di capire cosa possa essere accaduto e con la sua compagna ricostruisce gli ultimi eventi vissuti sul Facebook.

«Questa persona che non ho mai conosciuto e al quale ho sempre rifiutato la mia amicizia ha chiesto invece quella della mia compagna che, ingenuamente, tempo fa gliela aveva concessa. Così», continua il dottor Sala, «quest’uomo ha iniziato un lavoro lungo e certosino: ha chiesto l’amicizia di tutte le amiche della mia compagna e, addirittura delle amiche della amiche. Si è spinto a chiedere l’amicizia della figlia di un mio amico che ha tredici anni. Un comportamento veramente spudorato», nota il medico, «ma che aveva un chiaro fine, quello di diffamarmi davanti a persone che mi conoscono non solo per la mia professione medica, ma come uomo e compagno di una persona con la quale convivo felicemente da tempo».

Quello che accade nel periodo natalizio è descritto nella denuncia per diffamazione contro ignoti presentata dal dottor Tito Sala alla polizia postale. «Mi sono rivolto alla polizia postale per chiedere di individuare la persona che mi ha diffamato e capire il perché di questo comportamento». Tra l’altro il dottor Sala ha il dubbio che dietro il profilo del giovane palestrato si celi invece una donna che per qualche ragione ce l’ha con lui.

«Non so chi possa essere ma forse vuole vendicarsi per qualche torto subìto. Sicuramente», sottolinea il primario, «posso escludere che questa persona appartenga al mio mondo professionale dove i rapporti con i colleghi è buono come quello con i miei pazienti. Ma allora», conclude il dottor Sala», perché questa persona mi diffama?».

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