DI PIETRO (IDV), TAGLI DAVVERO INEVITABILI? PRENDERE SOLDI DA SPESE MILITARI E FREQUENZE TV

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«Questa manovra è durissima, lo dicono per primi quelli che l’hanno decisa. Però, ci fanno sapere, bisogna approvarla per forza perché non c’è alternativa. Se si intende che al risanamento dei conti pubblici non c’è alternativa noi siamo d’accordo. Non perché ce lo dice la Bce ma perché gli interessi sul debito pubblico ci stanno strozzando». E’ quanto scrive sul suo blog il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: «ma se invece s’intende che non ci sono alternative a queste misure noi dell’Italia dei Valori rispondiamo che non è vero e che i soldi che servono possono essere presi in altri modi» dalle spese militari e dalle frequenze tv. Quest’anno «prevediamo una spesa militare di oltre 20 miliardi». Per il 2012, «abbiamo previsto un finanziamento di 783 milioni per costruire quattro sommergibili e due fregate. Abbiamo in programma l’acquisto di 131 aerei F35/JSF, che ci costeranno 18 miliardi di euro solo come spesa base. A cosa ci servono tutte queste armi e perché, in un momento di crisi, sono più importanti dell’assistenza ai malati e ai bambini o delle pensioni di chi ha lavorato tutta la vita?».
Inoltre, «le frequenze televisive erano gratuite quando il padrone di Mediaset era presidente del Consiglio e lo sono rimaste, nonostante l’emergenza, anche adesso che se ne è andato. Fare cassa a spese dei poveracci sì, ma un’asta per far pagare i diritti televisivi, che per Mediaset sono gratuiti, no. E sì che qualche soldino sarebbe entrato! In Germania l’asta ha portato allo Stato 4,4 miliardi di euro, negli Usa 20 miliardi di dollari. Non è per pensare male – scrive ancora il leader IdV – ma non vorrei che questa distrazione non fosse casuale e rispondesse invece a un patto con Berlusconi: io vi faccio fare il governo e voi mi continuate a regalare le frequenze. Tanto poi ci sono sempre i pensionati da spremere», conclude Di Pietro.

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