DI PIETRO E L’EDITORIA. LA GUERRA CONTINUA QUESTA VOLTA INSIEME AL COMICO GRILLO

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Il 25 aprile sarò a Milano, alle ore 11:00 in Largo Cairoli, per firmare i tre referendum promossi da Beppe Grillo per una libera informazione”. Lo annuncia il leader dell’Idv Antonio Di Pietro, che spiega: “L’Italia dei Valori si mobilita in quella che riteniamo sia un’altra battaglia politica importante per assicurare al cittadino il diritto ad essere ben informato, a ben informare e informarsi come la Carta Costituzionale vorrebbe e, in Italia, non è”. “Il 25 aprile ci sarà il Vday, promosso da Beppe Grillo. Molti dicono che questo è un atto di antipolitica: niente di più sciocco, perché non c’é niente di più politicamente corretto che quello dei cittadini, semplici cittadini, che nello stesso giorno, ad una stessa ora, si recano e si mettono insieme davanti a dei banchetti per raccogliere firme per abrogare una legge che ritengono incostituzionale o comunque che abbia fatto il suo tempo, o per presentare una legge d’iniziativa popolare”. “L’istituto del referendum e l’istituto delle leggi d’iniziativa popolare sono voluti e garantiti dalla Costituzione, e chi lo porta avanti non fa un atto di antipolitica, ma di vera politica. L’antipolitica è quella di chi va nelle istituzioni per farla franca, altrimenti dovrebbe andare in qualche carcere, è quella di chi dà dell’eroe ai mafiosi e di chi si candida per trovare un posto al sole per se e i suoi cari”. “Il 25 aprile si raccolgono le firme per avere un’informazione più libera, indipendente e trasparente. Eliminare i finanziamenti pubblici all’editoria, perché c’è uno spreco enorme di quasi un miliardo di euro, e soprattutto perché poi, di fatto, l’informazione viene controllata dai sistemi dei partiti e dal sistema dei poteri forti. Vogliamo eliminare l’albo dei giornalisti, perché da che mondo è mondo non ha senso che per scrivere, parlare e far conoscere le proprie idee bisogna essere iscritti ad un albo e rispettare gli organismi della corporazione con la logica del ‘se stai nel giro buono vieni ammesso a poter parlare, altrimenti no'”. “Infine, vogliamo eliminare la legge Gasparri, perché tanto, ora che ha vinto Berlusconi, nonostante la Corte di Giustizia Europea abbia già condannato l’Italia sulla legge che si è fatto per l’assegnazione delle frequenze televisive, nonostante la Corte Costituzionale abbia ribadito che questa legge è incostituzionale, state pur certi che con questo governo e con questa maggioranza la legge Gasparri non sarà abolita, ma sarà modificata opportunamente per rendere legittimo quello che è illegittimo. E’ meglio cancellarla totalmente questa legge prima ancora che ci mettano il sigillo di una pretesa legalità”.

Nienta’altro da aggiungere se non il fatto che iniziavamo a sentire la mancanza di dichiarazioni sul tema da parte del leader dell’Italia dei Valori. Non sembra che il suo alleato di ferro Veltroni la pensi allo stesso modo.

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