DECRETO CHE RECEPISCE LA DIRETTIVA SUI SERVIZI DI MEDIA AUDIOVISIVI: TUTTE LE NOVITÀ

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Il 17 dicembre scorso, il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva 2007/65/CE (direttiva sui servizi di media audiovisivi). Per l’approvazione definitiva il provvedimento (atto n. 169) verrà sottoposto, entro 40 giorni, al parere (non vincolante) delle commissioni parlamentari competenti prima del nuovo e definitivo via libera del Consiglio dei Ministri. Il 13 gennaio l’atto sarà sottoposto all’esame della Commissione Lavori pubblici e comunicazioni del Senato.
In materia di pubblicità il provvedimento prevede che i limiti di affollamento giornaliero e orario non possono superare il limite del 20%. In tale contesto è prevista una riduzione graduale dei tetti di affollamento orario per tutti i canali a pagamento, sia satellitari che terrestri, nel prossimo triennio (16% dal 2010, 14% dal 2011, e, a regime, 12% a decorrere dal 2012). La previsione di un regime differenziato per i canali a pagamento si inserisce nel contesto di un sistema attualmente tripartito dei tetti di affollamento: la RAI, infatti, ha un limite del 12% orario e del 4% settimanale, le emittenti nazionali in chiaro del 18% orario e del 15% giornaliero e le tv locali del 25% orario e giornaliero che può arrivare fino al 40% se comprende forme di pubblicità diverse dagli spot. La riduzione garantirebbe il consumatore-utente della pay tv che avendo già pagato per la fruizione di un contenuto ad alto valore aggiunto ovviamente non gradisce frequenti interruzioni degli affollamenti della pay tv.
Per quanto riguarda la promozione audiovisiva, la disciplina prevede un obbligo di investimento del 10 % in favore delle opere europee realizzate da produttori indipendenti riferito a tutti gli introiti annui delle emittenti. Tale disposizione non si applica alle emittenti televisive locali ma trova applicazione per le trasmissioni delle emittenti che trasmettono in contemporanea su almeno 12 bacini di utenza (c.d. circuiti).
Il decreto introduce poi nuove disposizioni in materia di inserimento di prodotti (c.d. product placement), recependo fedelmente quanto stabilito dalla Direttiva, e dunque ponendo il divieto di inserimento per taluni prodotti, quali il tabacco e i suoi derivati, nei programmi per bambini. Un’attenzione particolare è poi stata rivolta alla tutela dei minori con l’introduzione di una disciplina più rigida di quella vigente, peraltro applicabile a tutti i fornitori di servizi di media audiovisivi.

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