DDL LAVORO, IL PUNTO SUI QUATTRO MAXI EMENDAMENTI PASSATI AL SENATO E LE REAZIONI DEL MONDO POLITICO

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Il ddl lavoro inerente “disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, è ora pronto per passare all’esame della Camera, dopo che è stato approvato in Senato con 231 voti favorevoli, 33 contrari e 9 astenuti.
Quattro sono i maxi emendamenti sui cui è stata posta la fiducia, il primo tocca le misure di incremento di flessibilità in uscita ed entrata e tutele del lavoro, per Gasparri, Presidente dei senatori Pdl, la riforma introduce flessibilità a favore dell’occupazione.
Secondo punto di altrettanto rilievo quello del nuovo sistema di ammortizzatori sociali, confluito nell’Aspi (Assicurazione sociale per l’impiego).
Sarà consentita ai lavoratori la possibilità di prendere tutta insieme l’indennità di disoccupazione per avviare un’attività di lavoro autonomo. Si tratta di una misura sperimentale per il periodo 2013-2015, entro un tetto di spesa di 20 milioni per ciascuno dei tre anni.
Il terzo emendamento votato a favore verte invece sulle Tutele in costanza di rapporto di lavoro.
In tema di sussidio di disoccupazione, il lavoratore che rifiuterà un impiego con una retribuzione superiore almeno al 20% in meno rispetto all’indennità che percepisce perderà il sussidio.
Per il lavoro femminile, come già annunciato, è stato approvato un ordine del giorno che impegna il governo a superare entro il 2016 il divario di retribuzione esistente tra uomini e donne a parità di ruolo.
Cruciali anche le modifiche al tanto discusso art.18, per i licenziamenti disciplinari, il giudice potrà ordinare il reintegro del lavoratore solo sulla base dei contratti collettivi e non anche sulla base della legge o delle tipizzazioni di giustificato motivo soggettivo e di giusta causa.
Non sarà inoltre bloccata dalla malattia del lavoratore la procedura di conciliazione, tranne nel caso di sopraggiunta maternità o infortunio sul lavoro.
Misure volte a contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco predispongono due modalità per certificare l’autenticità delle dimissioni firmate in bianco dalla lavoratrice e rafforzare il diritto al ripensamento.
Infine il quarto emendamento del ddl lavoro risponde alla voce di Ulteriori disposizioni in materia del mercato del lavoro.
Tra queste il nodo voucher agricoltura, è consentita l’applicazione del sistema dei voucher in agricoltura ai lavoratori appartenenti alle categorie di studenti, pensionati e casalinghe per le imprese con un fatturato al di sotto dei 7 mila euro, mentre per tutte le altre imprese le casalinghe sarebbero escluse.
La valutazione oraria del voucher sarà però rivista periodicamente, tenuto conto del risultato del confronto con le parti sociali.
Per i temi dei contratti a termine d apprendistato invece il ddl predispone il raddoppio della possibile durata del primo contratto a termine senza causale da sei mesi ad un anno.
Allentata di contro la stretta sull’utilizzo dei contratti di apprendistato con la possibilità di assumere sempre un nuovo apprendista.
Il limite del 50% di apprendisti dipendenti dallo stesso datore di lavoro varrà solo per chi ha alle proprie dipendenze meno di 10 lavoratori. Nulla di fatto per gli apprendisti in staff leasing.
Ridotte al 60% anche le sanzioni per chi non rispetta le norme del lavoro a intermittenza, per attivare il lavoro intermittente basterà un sms, o un fax o la posta elettronica certificata, alla Direzione territoriale del lavoro.
Stretta però sui controlli delle partite Iva, sono considerate tali e reali solo le partite Iva con un reddito annuo lordo dai 18 mila euro in su.
Il varo definitivo da parte della Camera è atteso entro fine Giugno, ma rimangono i dissensi della parti politiche che hanno votato contro il provvedimento.
Tra questi Antonio Di Pietro che ha affermato che ancora una volta il governo fa pagare ai più deboli i costi della mala-politica e della
mala-amministrazione.
Dello stesso parere è la Cgil che definisce la riforma sbagliata, un pasticcio inestricabile.
Supporto al ministro Fornero invece arriva dal presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro che appoggia e ringrazia il ministro per il coraggio e la determinazione.
Da parte sua il ministro Fornero si definisce un ministro che ama lavorare in squadra e che qui al Senato ha avuto un’ottima squadra, questo in sintesi lo spirito che ha portato avanti la riforma.

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